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sabato 20 aprile 2024

“Educare con lo sport”: un ponte per unire le differenze

26-11-2015

Sport e tecnologia sono i due assi portanti di questo progetto. Da una parte la pratica sportiva per abbattere le barriere della disabilità e favorire l’integrazione sociale, dall’altra l’innovazione tecnologica che, accorciando le distanze, facilita l’accesso ad un percorso formativo necessario allo sviluppo di nuove competenze per istruttori ed educatori, in grado di interagire con minori a rischio di esclusione perché affetti da patologie o diversamente abili”.
Con queste parole Alex Zanardi ha introdotto “Educare con lo sport”, l’innovativo programma di formazione destinato agli operatori sportivi presentato nella sede della Regione Toscana. Zanardi, per cui lo sport ha rappresentato un’opportunità per mettersi alla prova e scoprire i propri talenti più nascosti, è intervenuto in qualità di Presidente della Fondazione Vodafone Italia, che insieme a Sport Senza Frontiere Onlus e Dynamo Academy è uno dei soggetti promotori dell’iniziativa. La mission di Fondazione Vodafone è migliorare la qualità della vita delle persone attraverso il finanziamento di iniziative nel campo del sociale. Fino ad oggi ne sono state sostenute circa 400, tra queste anche “Educare con lo sport”.

Il progetto parte dal bisogno di inclusione sociale di minori vulnerabili a rischio di emarginazione oppure affetti da patologie croniche, e agisce attraverso la formazione di operatori, educatori e volontari attivi nell’ambito di programmi e interventi che utilizzano la pratica sportiva. L’obiettivo è quello di accrescerne le conoscenze e sviluppare competenze pedagogiche per far sì che lo sport diventi, in determinati contesti, un efficace strumento di integrazione, inclusione sociale e benessere psico-fisico. Chi opera con intenzionalità educativa nel settore, specie se ha a che fare con giovani disagiati, sa bene che ogni pratica sportiva è solo il punto di partenza per lavorare sullo sviluppo integrale della persona; è molto importante quindi essere preparati e consapevoli dell’importanza del proprio ruolo.

“Educare con lo sport” mette in campo l’esperienza di Sport Senza Frontiere Onlus - che si occupa di minori provenienti da realtà di disagio socio-economico – e Dynamo Camp Onlus, che ha sviluppato un modello consolidato di terapia ricreativa per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche. L’edizione pilota ha coinvolto 26 partecipanti, che hanno seguito 3 moduli da 20 ore di lezione ciascuno presso la struttura di Dynamo Camp e svolto 40 ore di esercitazione sul campo. Su stimolo di Fondazione Vodafone, sempre attenta all’innovazione tecnologica, è stata creata anche una piattaforma di e-learning: accedendo al sito www.educareconlosport.it è possibile fruire le lezioni online.

La preparazione dello staff è un fattore determinante nell’efficacia di programmi che hanno come beneficiari bambini gravemente malati” ha dichiarato Maria Serena Porcari, Presidente di Dynamo Academy, che trasferisce e rende disponibili con attività di formazione le competenze acquisite nel progetto Dynamo Camp. Il corso pilota ha preso avvio in Toscana, perché è in provincia di Pistoia che ha sede Dynamo Camp, con il patrocinio della Regione. “Sport come inclusione sociale. Lo definirei un mantra della Regione Toscana. Questo ha ancora più valore quando il mondo dello sport incrocia quello della disabilità, in un contesto in cui pratica e competizione assumono un ruolo speciale - ha detto Stefania Saccardi, Assessore al Diritto alla salute, sociale e sport della Regione Toscana - Benvenuto dunque Educare con lo sport, le cui finalità ben si accordano con il nostro impegno per sviluppare e promuovere concretamente il concetto di sport per tutti”.

di Francesca Ghezzi