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martedì 16 aprile 2024

Caffè-Scienza in collaborazione con AIRIcerca: ''Non perdiamo il ritmo nella ricerca!''

31-03-2016
Giovedì  31 Marzo 2016,  ore 21:00, presso il Circolo SMS Rifredi a Firenze (via Vittorio Emanuele II, 303) è in programma l'evento "Non perdiamo il ritmo nella ricerca! La ricerca sui ritmi biologici" a cura dell'Associazione Caffè-Scienza in collaborazione con AIRIcerca.

Non perdere il ritmo nella ricerca significa essere aggiornati sul lavoro svolto da tanti italiani all’estero e fare in modo che questo sia conosciuto sostenendo gli scambi tra chi lavora nel mondo della ricerca in Italia,  la società e chi lavora all’estero. Una delle mission di AIRIcerca, condivisa da Caffescienza è proprio questa: creare nuovi canali di comunicazione tra i ricercatori e la società italiana.
E per dare la “battuta d’inizio” a questa collaborazione con i ricercatori italiani all’estero si è scelto di parlare di come funziona il tempo in biologia.
Osservando la natura, ci si rende conto dell’esistenza di fenomeni ritmici che coprono archi di tempo di diversa lunghezza. Si va da ritmi brevi come quelli della respirazione o del battito cardiaco, a fenomeni che durano ore come i cicli sonno/veglia o l’apertura dei fiori, fino ad eventi della durata di mesi o anni, come nel caso del letargo, o degli equilibri preda/predatore. Esistono poi altri ritmi nascosti all’osservazione diretta: esempi sono i ritmi dell’attività cerebrale, della secrezione di molti ormoni e l’attività dei geni a livello delle singole cellule.
Ma quali sono i meccanismi alla base di questi ritmi? Come fa un fiore a “sapere che ore sono”, per aprirsi proprio al mattino e non alla sera? Come fa il nostro corpo a sapere quando produrre un certo ormone piuttosto che un altro? E qual è la funzione di tutti questi ritmi ubiquitari in natura?

Da Edimburgo, parteciperà una “delegazione scozzese” di AIRIcerca: insieme a Nicola Romanò saranno presenti Luca Cassetta, Bianca De Leo e Samanta Mariani, ricercatori all’Università di Edimburgo.

Nicola Romanò: Laureato in Biotecnologie Farmaceutiche presso l’Università degli Studi di Milano, dal 2005 Nicola Romanò lavora nel campo della neuro-endocrinologia, studiando le relazioni fra cervello e sistemi ormonali con particolare interesse nel capire come i ritmi di produzione degli ormoni ne influenzino la funzione. Dopo la laurea ha svolto un dottorato di ricerca in fisiologia all'University of Otago (Dunedin, Nuova Zelanda), studiando gli effetti dell'estrogeno sui circuiti neuronali che controllano la fertilità. Tornato in Europa, a Montpellier, ha proseguito le sue ricerche studiando “plasticità” e “memoria” di un altro sistema ormonale, quello che produce la prolattina. Nel 2014 si è trasferito a Edimburgo dove studia i meccanismi di produzione degli ormoni legati allo stress, come il cortisolo.

Modera: Giovanna Pacini -Post Doc Dipartimento di Fisica e Astronomia-Università degli studi di Firenze.

Per informazioni: www.caffescienza.it - www.airicerca.org