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venerdì 19 aprile 2024

L'Aids è fuori controllo

14-07-2004

L'Aids è un'epidemia ormai fuori controllo ovunque: nel congresso mondiale di Bangkok è ormai chiaro che se il virus Hiv minaccia di dilagare nei Paesi in via di sviluppo, in quelli industrializzati non è stato affatto sconfitto. "Un terrorista peggiore di Bin Laden", lo ha definito Richard Gere, impegnato in un progetto per l'informazione e la prevenzione in India. Un giudizio condiviso dal mondo della ricerca, che constata come finora il virus Hiv non sia stato debellato. I farmaci oggi disponibili e quelli allo studio promettono di accerchiarlo ma al momento nessuno di essi è riuscito ad eliminarlo completamente dall'organismo.

Dopo gli anni dell'ottimismo per le cure e quelli delle denunce per la situazione di abbandono in cui i Paesi del Sud del mondo erano costretti ad affrontare l'epidemia, oggi c'è la consapevolezza di trovarsi di fronte a un nemico con il quale si dovrà convivere ancora a lungo. ''L'epidemia è fuori controllo ovunque'', ha osservato il direttore della clinica di malattie infettive dell'università di Milano, Massimo Galli. Nonostante la disponibilità dei farmaci nel mondo occidentale, i nuovi casi di infezione continuano comunque ad aumentare, ed i Paesi in via di sviluppo cominciano soltanto adesso ad organizzare misure di prevenzione per arginare la diffusione del virus. L'Aids ha messo in ginocchio l'Africa e si prepara a colpire duramente in Asia, America Latina e Paesi dell'Est europeo.

Si stima che le persone sieropositive in Italia siano fra 90.000 e 120.000, ma di queste soltanto 45.000 seguono una terapia. Il numero delle infezioni nel mondo occidentale sono 1,6 milioni. La diffusione dell'Aids è in deciso aumento nei Paesi più popolosi del mondo, India e Cina. Il virus è in ascesa fra i tossicodipendenti e nel mondo della prostituzione: dal 1997 al 1998 coloro che si infettavano scambiandosi le siringhe sono aumentati dal 2,5% all'11% e nel 2000 erano il 17%. Le prostitute colpite dal virus Hiv sono aumentate dal 3% del 1998 al 10% del 2000. Non meno drammatica è la situazione nell'Europa dell'Est, dove il maggior numero di infezioni si registra attualmente in Estonia, con 2.400 casi per milione di abitanti, seguita dalla Federazione Russa, con oltre 1.800 casi, e quindi da Ucraina e Lettonia, ciascuna con circa 1.000 casi per milione di abitanti.