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sabato 20 aprile 2024

Beffa Fiorentina al 92°: col Parma solo 2-2

01-10-2013

Inferno-paradiso, andata e ritorno. Si potrebbe riassumere così il 2-2 di ieri sera tra Fiorentina e Parma. Un pareggio amaro, una beffa, che ha di nuovo evidenziato che per diventare a tutti gli effetti una grande, la squadra di Vincenzo Montella ha bisogno di un portiere vero, sicuro e purtroppo Neto non lo è ancora. L’errore commesso dal brasiliano a meno di venti secondi dal triplice fischio ha dell’incredibile: fermo sulla linea di porta su un cross alto e lento dalla destra, intercettato di testa da Gobbi, autore del più classico gol dell’ex. Se il club di Andrea Della Valle vuole tornare a competere per grandi traguardi, tra i pali ci vuole altro. Probabilmente giovedì in Europa League col Dnipro giocherà Munua, ma è chiaro che durante il mercato un acquisto in quel reparto andava fatto, invece adesso si dovrà aspettare come minimo gennaio per tentare l’assalto a Julio Cesar, già cercato in estate e al momento fuori rosa al Queens Park Rangers. Un buon portiere e un buon attaccante sono la base nel calcio: in avanti non ci sono problemi, nonostante l’infortunio di Mario Gomez, ma è dietro che le cose non vanno. Anche perché, si sa, un numero uno affidabile dà sicurezza a tutta la difesa… oltre che ai tifosi.

Dare, però, tutta la colpa a Neto sarebbe sbagliato. L’ultimo minuto di Fiorentina-Parma ha anche un altro protagonista in negativo: Marcos Alonso. A sessanta secondi dal termine, il laterale spagnolo aveva il pallone tra i piedi, poteva amministrarlo come voleva, ad esempio guadagnandosi un fallo, una rimessa laterale o un calcio d’angolo. Invece, l’ex Bolton decide di puntare la porta di Mirante, perde il possesso e offre così ai ducali la possibilità di ripartire in contropiede dal quale è poi scaturito la rete di Gobbi. Una pecca d’esperienza che, speriamo, gli possa servire di lezione.

Ma Neto e Alonso non sono gli unici responsabili del pareggio con la formazione di Roberto Donadoni. Sì, perché nel mirino c’è tutta la retroguardia. Otto gol subiti in sei giornate di campionato sono decisamente troppi per una squadra che mira a tornare ai vertici.
Da sottolineare anche il pessimo primo tempo di Rossi & co: poco grintoso, confusionario, manovra lenta, compassata e zero tiri. Di fatto, le migliori occasioni le hanno avute gli emiliani (clamorosa la conclusione centrale di Palladino al ventiquattresimo).
Come se non bastasse, c’è stato l’infortunio di Pepito, alle prese con un indolenzimento ai muscoli posteriori della gamba.

Vargas e Rebic, invece, le uniche note positive della serata di ieri. Il peruviano ha segnato il momentaneo 2-1, ma soprattutto è sembrato un giocatore recuperato sul piano fisico e mentale. Ha corso come un dannato e ha messo nel mezzo un’infinità di palloni. Il croato ha fatto vedere movenze da attaccante vero, i colpi ce li ha. Speriamo li possa mettere a frutto già da domenica contro la Lazio.

Stefano Niccoli