Città di Firenze
Home > Webzine > Fiorentina-Juventus, Montella: ''Partita importante per la città e la proprietà''
venerdì 29 marzo 2024

Fiorentina-Juventus, Montella: ''Partita importante per la città e la proprietà''

19-10-2013

Parlare di Fiorentina-Juventus è sempre molto semplice. Da trent’anni è la partita più attesa e più sentita a Firenze, quella con la P maiuscola, la prima che i tifosi viola cercano sul calendario al momento della presentazione del nuovo campionato. Nessuno vuole perdersi una sfida del genere. Anche chi frequenta lo stadio raramente. Alla base di questa rivalità storica, i numerosi episodi a favore degli attuali campioni d’Italia. Non è il caso di ricordarli tutti, ma quelli più significativi sì. Maggio 1982. All’ultima giornata le due squadre sono appaiate in testa alla classifica a 44 punti. La Fiorentina va a Cagliari, la Juventus a Catanzaro. Contro i sardi, gli undici di De Sisti pareggeranno 0-0 dopo aver protestato a lungo per un gol regolare annullato a Ciccio Graziani. Contemporaneamente, i torinesi vinceranno 1-0 grazie ad un rigore di Liam Brady. Bianconeri primi e vincitori del loro ventesimo scudetto. Per i gigliati quello è e resterà per sempre il campionato del “meglio secondi che ladri”.
E poi la finale della Coppa Uefa 1990, con il match di ritorno del 2 maggio (all’andata, 3-1 per i gobbi favoriti da alcune sviste arbitrali del signor Aladrèn) giocato ad Avellino, davanti a 30.000 tifosi juventini sugli spalti. Era l’ultima Fiorentina di Roberto Baggio che di lì a pochi mesi sarebbe passato proprio agli acerrimi rivali per la cifra record di 25 miliardi di lire.
Per non parlare, poi, dello sgarbo Berbatov dell’estate 2012, quando Beppe Marotta soffiò di nascosto - ma solo per qualche ora - il bulgaro ad Eduardo Macià.

Ma questa, ormai, è storia. Il presente vede la formazione di Montella lontana nove lunghezze dalla vetta e sette dalla zona Champions League. I quattro punti gettati al vento con Cagliari e Parma bruciano ancora tanto. Roma, Napoli e Juventus viaggiano spedite e perdere altro terreno sarebbe pericoloso. Vincere con la truppa di Antonio Conte non solo metterebbe fine a un digiuno lungo quindici anni, dal 13 dicembre 1998 quando ci pensò Batistuta a trafiggere Peruzzi, ma soprattutto darebbe la possibilità di accorciare sulle prime della classe. Un successo, peraltro, farebbe salire inevitabilmente l'entusiasmo e anche la squadra ne beneficerebbe in vista di una serie di partite ravvicinate e impegnative.

Ovviamente non sarà facile. Alcuni dicono che non è più la Juve dell’anno scorso. Difficile credere a queste voci. Se è vero che in Coppa dei Campioni la situazione si è tremendamente complicata per via dei due pareggi con Copenaghen e Galatasaray,  in campionato, invece, i bianconeri non muoiono mai. L’hanno dimostrato alla grande contro il Milan, con Tevez & co. indiavolati alla ricerca del pareggio dopo il gol lampo di Muntari.

Niente paura comunque. Il Franchi farà registrare il tutto esaurito. La storia chiama. C’è un tabù da sfatare.

Tra i viola mancheranno Gomez (lesione distrattiva di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio), Ilicic (fastidio alla caviglia)  e Rebic (lesione distrattiva di primo grado al bicipite femorale).
Conte spera di recuperare Lichtsteiner, Vucinic e Pepe. Assente sicuro Caceres (lesione del menisco esterno).

Dalla sala stampa "Manuela Righini" dello stadio Artemio Franchi, le parole di Vincenzo Montella:

"Partita della vita? E’ una partita importante per la città di Firenze, i tifosi e la proprietà. Vale molto per la classifica.
E’ un test più importante degli altri, affrontiamo una grande squadra. I risultati influenzano i giudizi finali. Dobbiamo cercare di affrontare la Juve alla pari. Talvolta gli episodi influenzano il risultato di una partita.
Stiamo bene, fisicamente non sono preoccupato. Anche contro la Lazio abbiamo giocato bene. Le energie mentali finiscono prima di quelle fisiche a volte. Bisogna tenerne conto per fare la formazione.
Il tifo fiorentino ha dimostrato grande civiltà, lo sfottò fa parte del gioco, è capitato anche a me in passato.
Vidal? Non entro in situazioni che non conosco, sarebbe meglio non entrasse perché è un giocatore forte.
Tevez? Calciatore di grande temperamento. Ha qualcosa in più degli altri giocatori, non mi sorprende che si sia ambientato subito.
Quagliarella assente? Hanno Tevez, Giovinco e Llorente, sono giocatori veramente forti (ride, ndr).
La differenza tra me e Conte è che lui ha vinto tanto anche da giocatore.
E’ complicato limitare la Juventus. Hanno tante armi e soluzioni. Si vede che c’è la mano dell’allenatore.
La vittoria della Roma? Non sposta la preparazione e l’interpretazione della partita di domenica.
Ilicic e Rebic? Ilicic non si è allenato ancora col gruppo, Rebic ha giocato in nazionale ma non sta bene.
Per vincere con la Juve bisogna avere la voglia di vincere in ogni zona del campo.
Bisogna arrivare alla partita con la massima serenità per non disperdere energie fisiche e mentali. Ci stiamo avvicinando bene.
Con la Juve giocano tutti in maniera diversa. Devo preparare la partita senza farmi condizionare dagli umori della piazza. Vedo sempre la stessa Juve convinta e affamata, in più ha altri giocatori forti come Tevez.
Aquilani e Pasqual? Con la nazionale hanno giocate buone partite.
Se i tifosi mi hanno detto qualcosa? Mi hanno raccomandato di vincere.
Chi subisce meno gol, di solito, vince il campionato. Bisogna chiedersi se la Fiorentina è nata per vincere o per divertire la gente. La squadra è stata costruita per non stare dietro ad aspettare gli avversari. Bisogna sempre provare a vincere giocando bene.
Giuseppe Rossi? Gli ha fatto bene andare in nazionale, anche sul piano dell’entusiasmo. Forse si allenato anche di più, rispetto a quanto avrebbe fatto con noi.
Pizarro? Sta bene. E’ arrivato in ritardo perché ha perso un volo ma si è allenato sempre a differenza di Mati Fernandez
".

Probabili formazioni:
Fiorentina: Neto, Roncaglia, Rodriguez, Savic, Pasqual, Aquilani, Pizarro, Ambrosini, Cuadrado, Borja Valero, Rossi.
Juventus: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Padoin, Pogba, Marchisio, Pirlo, Asamoah, Tevez, Giovinco.

di Stefano Niccoli