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venerdì 29 marzo 2024

Il Siviglia schianta la Fiorentina 3-0: adesso ci vuole un'impresa

08-05-2015

Un super Siviglia schianta la Fiorentina per 3-0 nella semifinale d'andata di Europa League e ipoteca la finale di Varsavia del prossimo 27 maggio. Probabilmente nemmeno il più pessimista dei tifosi viola si sarebbe aspettato il risultato maturato al Ramon Sanchez-Pizjuan. Adesso ci vorrà un'impresa al Franchi nella gara di ritorno, ma la sensazione - quasi una certezza purtroppo - è che l'avventura della squadra viola nella ex Coppa Uefa sia terminata. In Spagna si è vista tutta la differenza tra una formazione abituata a vincere, il Siviglia, e una, la Fiorentina, il cui ultimo trofeo è datato giugno 2001, ai tempi di Vittorio Cecchi Gori. 

Dopo aver chiuso il primo tempo sull'1-0 grazie ad un preciso diagonale destro di Vidal, nella ripresa la compagine di Emery ha alzato i giri del motore non dando più un attimo di respiro ai gigliati e firmando il raddoppio con lo stesso Vidal, anche se sul 2-0 l'errore di posizionamento di Neto è stato netto, da scuola calcio. Da quel momento in poi la Fiorentina non ha capito più niente, lo testimoniano le tante palle perse da Badelj a centrocampo. Se nel primo tempo i ragazzi di Montella avevano creato qualcosa con Gomez e Mati Fernandez, nella seconda frazione sono praticamente scomparsi dal campo. Non a caso il portiere del Siviglia non ha compiuto nemmeno una parata. La serata, già storta, è peggiorata al momento dell'ingresso in campo di Gameiro al posto di Carlos Bacca. Al francese non è servito nemmeno un minuto per siglare il 3-0 e ipotecare il passaggio degli andalusi in finale contro Napoli o Dnipro

Rischia, insomma, di finire nel peggiore dei modi l'avventura della Fiorentina in Europa League. Come detto, servirà un'impresa al Franchi, impensabile però al momento. L'impressione è che il ciclo che l'aeroplanino sta guidando da quasi tre anni stia finendo. In estate, la rosa subirà, probabilmente, modifiche pesanti e tra i giocatori che potrebbero lasciare Firenze c'è anche Mario Gomez, un fantasma e incompatibile col gioco viola. Sembra passato un secolo dal luglio 2013, quando il tedesco fu accolto da 25.000 persone al Franchi. In riva all'Arno ha fallito, non è mai è stato il Gomez dei tempi del Bayern Monaco. All'orizzonte c'è aria di rivoluzione.

Stefano Niccoli