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venerdì 29 marzo 2024

Una grande Fiorentina domina e vince a Genova contro la Samp

09-11-2015
Ancora una brillante affermazione della Fiorentina: nel posticipo della dodicesima giornata di campionato i viola battono per 2-0 la Sampdoria a Marassi e restano al primo posto. I ragazzi di Sousa dominano per larghi tratti della partita e solo un grande Viviano in porta blucerchiata evita il tracollo dei liguri.

Reduci dalle fatiche (più logistiche che atletiche) di coppa, i gigliati ripresentano la consueta formazione, con Borja e Badelj a metà campo e Kalinic in avanti, mentre Pasqual rileva Alonso. Bernardeschi stavolta gioca esterno destro, e fin dai primi secondi il giovane talento aggredisce gli spazi e si getta su ogni pallone. Al nono minuto è proprio Berna a dare la svolta al match: nel tentativo di fermare un suo cross il difensore doriano Zukanovic stoppa il pallone in piena area, inevitabile il rigore: Ilicic è cecchino infallibile e segna l'uno a zero, 4 su 4 dal dischetto per lo sloveno. Al quarto d'ora Fernando scalda le mani a Tatarusanu, e da lì in poi la Fiorentina prende le redini della partita. Solito dominio a centrocampo con Borja, Vecino e Badelj; quest'ultimo lancia in modo delizioso Kalinic davanti a Viviano, ma stavolta il bomber sciupa tirando a lato. Viola fortunati poco dopo: l'arbitro Russo, che nei primi cinque minuti aveva ammonito tre gigliati (con eccesso di severità), risparmia a Vecino il secondo giallo dopo palese fallo di mano. Berna è un moto perpetuo in tutte le zone del campo, cerca ripetutamente il successo personale e sul finire del tempo non lo trova per un soffio: solita incursione da destra, accentramento e tiro, Viviano devia in maniera provvidenziale.

Nel secondo tempo la Samp, comunque tonica, riprende a fare quello che può, cioè cercare di sorprendere gli ospiti con tentativi da fuori area: il trio difensivo viola Gonzalo-Roncaglia-Astori non consente di avvicinarsi alla porta di Tata. Ogni incursione gigliata è pericolosa, Vecino e Berna tentano di chiudere i discorsi con "bombe" da fuori area, ma il tifoso ed ex numero uno Viviano è sempre presente e respinge. Ci vuole quindi un'invenzione per siglare la rete della sicurezza, e arriva al cinquantottesimo minuto: triangolo in area doriana Kalinic-Ilicic, ormai una piacevole prassi, il bomber stavolta è messo troppo bene per sbagliare e non sbaglia, due a zero e Samp al tappeto. Con l'inarrestabile Berna a svariare in ogni centimetro di campo passa quasi inosservato il lavoro di Borja e Badelj, capaci di nascondere la palla per diversi minuti agli avversari. L'unico brivido lo regala Roncaglia, che al settantottesimo "lancia" Eder in porta, ma Tata ipnotizza il capocannoniere del campionato e mantiene la porta immacolata. Ci provano ancora Suarez, entrato al posto di Badelj, e Berna, entrambi però ricevono un "no" da Viviano. Encomiabili sono Ilicic, finché resta in campo, e Kalinic nel pressare gli avversari anche nei minuti finali. Al fischio finale la Fiorentina si ferma "solo" al 60% di possesso palla, ma si riprende la prima posizione in coabitazione con l'Inter.

Ora c'è un'altra sosta per le nazionali, qualche considerazione a un terzo della stagione va fatta: nessuna squadra, nei massimi campionati europei, ha la caratteristica della Fiorentina: non pareggia mai, o la va o la spacca, tuttavia il saldo (11 vittorie, 5 sconfitte) è positivo, specie in campionato.
Solo Barcellona, Paris St. Germain e Bayern hanno un possesso palla paragonabile a quello dei ragazzi di Sousa, ma la Fiorentina ha un monte ingaggi di 46 milioni di euro, i parigini, per esempio, di 360!
Con questa disparità di valori economici, i numeri della stagione viola sono sin qui eccezionali.

Leonardo Signoria