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sabato 20 aprile 2024

Al via “Capannucce in città”. Per riscoprire il vero significato del Natale

24-11-2015
Torna anche quest’anno “Capannucce in città”, l’iniziativa – giunta ormai alla 14esima edizione – che vuole riportare il Natale al suo vero significato: la nascita di Gesù.
Fino al giorno di Natale, tutti i bambini che realizzano o aiutano a realizzare il presepe in famiglia, a scuola o in parrocchia possono iscriversi con l’aiuto dei loro genitori, insegnanti o catechisti. Basta inviare una mail a capannucceincitta@gmail.com con i nomi dei partecipanti ed eventualmente una foto del presepe – la “capannuccia” dei fiorentini - che così potrà essere pubblicata sul sito internet della manifestazione e sulla pagina Facebook.
L’iscrizione è gratuita, e l’invito è rivolto ai bambini di Firenze e non solo: la vera novità di quest’anno è, infatti, la partecipazione via internet di piccoli cittadini statunitensi che, grazie all’impegno di un’ammiratrice di Capannucce affezionata alla causa, potranno inviare le immagini anche delle loro creazioni.
Tutti i bambini iscritti riceveranno un premio, una piccola natività in legno realizzata da un’azienda del territorio che verrà consegnata durante la consueta cerimonia del 5 gennaio 2016, alle ore 16, nella chiesa di San Gaetano a Firenze. Come ogni anno, a premiare i giovani artisti del presepe sarà l’arcivescovo di Firenze, il Cardinale Giuseppe Betori, accompagnato dalle note natalizie del Piccolo Coro Melograno.

Capannucce in città nasce nel 2002 da un’idea di Mario Razzanelli, oggi segretario del comitato organizzatore, e negli anni è diventata sempre più popolare: dai 300 partecipanti della prima edizione si è passati infatti agli oltre 4000 della scorsa. Tanta la creatività di cui tutti hanno dato prova, tra presepi di carta, in polistirolo, fatti con la pasta o all’uncinetto e realizzati negli angoli più strani.
“In un momento in cui centinaia di persone sono state uccise solo perché avevano la colpa di essere cristiane, nelle scuole è stato radiato il crocefisso dalle pareti delle aule e vietato di fare il presepe, fare spazio alla “capannuccia” nella propria casa è la giusta risposta a quanto sta avvenendo in difesa della nostra storia e della nostra cultura”, sostiene Razzanelli. “Quella di Capannucce non è una gara per il presepe più bello, ma piuttosto uno stimolo a farlo, tanto è vero che tutti sono vincitori e vengono ugualmente premiati” aggiunge Paolo Blasi, presidente del comitato. E il successo dell’iniziativa, con il costante aumento delle iscrizioni, non lascia dubbi sul raggiungimento dell’obiettivo.

Per maggiori informazioni: www.capannucceincitta.it

Francesca Ghezzi