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martedì 16 aprile 2024

''Scrittura d'evasione'' a Sollicciano: il corso di scrittura creativa di Arci Firenze aperto a tutti

17-12-2015
La scrittura può scavare dentro noi stessi e mettere a nudo ciò che siamo, farci avvicinare e confrontare, conquistare uno spicchio di libertà anche laddove la libertà non c'è, come in un carcere: tutto questo è riassunto in "Scrittura d'evasione", il nuovo laboratorio di scrittura creativa promosso e organizzato da Arci Firenze e coordinato dall'autrice fiorentina Monica Sarsini nella sezione maschile del carcere di Sollicciano.

Una vera e propria scuola che prenderà il via il prossimo 26 gennaio, nata dal successo del laboratorio che da sei anni viene condotto sempre dalla Sarsini nella sezione femminile del penitenziario fiorentino. Grande novità e, al tempo stesso, valore aggiunto di questo nuovo progetto è l'apertura delle iscrizioni anche agli esterni: non solo detenuti, quindi, ma chiunque sia appassionato di scrittura potrà parteciparvi, cogliendo l'opportunità di frequentare un laboratorio qualificato e di entrare in relazione con il mondo delle carceri, superando non solo le sbarre, ma anche i pregiudizi. Un'importante occasione formativa, quindi, per entrambe le parti, che potranno così confrontarsi, scrivere e leggere assieme, divertirsi, creare rapporti. Il tutto, guidati da un gruppo di docenti di alto livello che affiancherà la Sarsini nel corso del laboratorio: saranno infatti presenti altri scrittori, poeti, professori universitari e giornalisti, tra cui segnaliamo anche Giuliano Santoro. 

"Fare un corso di altissima qualità come questo, va a cogliere due questioni fondamentali della nostra associazione: quella sociale e quella culturale", ha dichiarato il presidente di Arci Firenze Iacopo Forconi. Parole confermate dalla responsabile dell'associazione per le politiche sociali Valentina Giovannetti, sottolineando il "valore riabilitativo" svolto dal laboratorio. Quello che viene offerto ai detenuti, infatti, è un percorso di arricchimento personale, di scoperta e valorizzazione di se stessi, perchè come ricordato dall'autrice Sarsini, "la scrittura è un potente veicolo di libertà, serve a dare corpo ai propri sentimenti". Il percorso di "Scrittura d'evasione" non si fermerà al corso: i detenuti parteciperanno a un concorso letterario dedicato, cui faranno seguito la pubblicazione di una raccolta di racconti, letture pubbliche e la partecipazione a una serie di trasmissioni radiofoniche in collaborazione con Novaradio, dove saranno condivise alcune pillole dei lavori realizzati. Un percorso che potrà regalare ai detenuti gratificazioni e successi personali, come accaduto alle donne che hanno partecipato al laboratorio negli scorsi anni: sono infatti stati pubblicati due volumi di racconti (in particolare, la raccolta "Alice nel paese delle domandine. Racconti delle detenute di Sollicciano" è stata presentata in tutta Italia, riscuotendo grande successo) e molte di loro hanno ottenuto importanti riconoscimenti.

Per capire cosa può lasciare una simile esperienza, basta scambiare qualche parola con una donna che l'ha vissuta realmente, che l'ha arricchita e premiata: è Agnese Costagli, detenuta a Sollicciano dal 2010 e in libertà da poche settimane, che per sei anni ha frequentato il corso di Monica Sarsini, diventando un punto di riferimento per le altre partecipanti. Agnese ha sempre nutrito la passione per la scrittura, fin da bambina, ma non aveva mai avuto l'occasione di applicarsi concretamente prima del laboratorio di Sollicciano: "Per me è stato un grosso accrescimento e mi ha aiutata molto, migliorando anche la mia autostima - ci confida, raccontando i successi riscontrati dai suoi lavori. Come altre partecipanti, anche Agnese ha vinto molti premi, ma il riconoscimento più importante è stato quando un suo racconto ha ispirato il cortometraggio "Fuori" di Anna Negri interpretato da Isabella Ragonese, presentato al Roma Fiction Fest e andato in onda quest'anno su Rai 3. Agnese ci spiega poi come la scrittura la abbia aiutata a confrontarsi con se stessa, a tirar fuori le sue emozioni ed esperienze durante le giornate trascorse in cella, raccontando cosa significhi vivere dietro le sbarre: "un argomento di cui si parla troppo poco - ci dice - All'esterno si ha paura di ciò che è diverso: per questo la conoscenza è fondamentale. Spero che questo progetto possa aprire uno spiraglio".

Il laboratorio conta già 15 detenuti iscritti e si svolgerà nella scuola della sezione maschile di Sollicciano ogni martedì pomeriggio a partire dal 26 gennaio, dalle 16.00 alle 18.00; è previsto un totale di 20 incontri (fino al mese di giugno) e sarà possibile sia partecipare al corso intero che solo ad alcune lezioni in base alla disponibilità e agli interessi. Molte le tematiche affrontate dagli incontri con i vari ospiti, dallo "Scrivere per un articolo di giornale" (con Mara Amorevoli) allo "Scrivere all'epoca della cultura digitale" (con Santoro), passando per "Riflessioni sulla poesia e la letteratura" (con Augusta Brettoni). Durante gli incontri di Laboratorio verranno letti ad alta voce gli elaborati realizzati dai partecipanti, commentati e approfonditi; inoltre sarà insegnato loro a leggere i testi in modo critico, commentando brani di autori di varie nazionalità che trattano l'arte dello scrivere. 

Il numero massimo di partecipanti è di 15 detenuti e di 15 esterni.
Per iscriversi è necessario inviare la scheda di partecipazione scaricabile sul sito di Arci Firenze e inviare una copia del proprio documento d'identità all'indirizzo sociale@arcifirenze.it entro e non oltre il 31 dicembre alle ore 9.00, così da garantire il rispetto dei tempi tecnici necessari per il rilascio del lasciapassare.

Per maggiori informazioni: www.arcifirenze.it 

di Alessandra Toni