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mercoledì 24 aprile 2024

Una mostra fotografica al Liceo Castelnuovo per mantenere vivo il ricordo di Falcone e Borsellino

11-01-2017
Un'opportunità da non perdere per tutti gli studenti del Liceo Castelnuovo, e per tutti quei giovani ragazzi che nel 1992 non potevano esserci ma che hanno il diritto e dovere di conoscere una delle pagine più triste della storia del nostro Paese e la storia di due personaggi che hanno provato a cambiarla. E' questo l'obiettivo principale della mostra itinerante "L'eredità di Falcone e Borsellino", inaugurata nella succursale del Liceo scientifico Castelnuovo, in via della Colonna, che prosegue dallo scorso 2012 quando fu inaugurata a Palermo dall'allora Presidente della Repubblica nell'anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, e destinata a toccare oltre 20 scuole di altrettanti capoluoghi regionali.

Oltre ai tantissimi studenti delle scuole superiori fiorentine, all'inaugurazione della mostra curata dall'agenzia ANSA per il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, erano presenti la Dirigente Scolastica del Castelnuovo, Giuseppina Delle Rose, il Direttore dell'Ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo e un testimone d'eccezione che la strage del 1992 in cui perse la vita Giovanni Falcone l'ha vissuta in prima persona, Giuseppe Costanza, l'autista giudiziario del magistrato che quel 23 Maggio si trovava con lui sull'autostrada A29 a pochi chilometri da Palermo.

Una mostra fotografica che con oltre 150 foto ripercorre la storia dei protagonisti italiani della lotta alla mafia, dalle lauree in legge alle prime esperienze al servizio della giustizia, fino ad arrivare al maxi processo e alle stragi mafiose che nel 1992 hanno immobilizzato il nostro Paese. Ma la mostra "L'eredità di Falcone e Borsellino" non vuole affatto fermarsi a quell'anno, va oltre, e attraverso l'archivio ANSA mostra tutto quello che di buono e giusto è stato fatto nella lotta per la legalità. Proprio perché come diceva Giovanni Falcone "gli uomini passano, ma le idee restano". Ed è questo uno dei principali obiettivi della mostra per ricordare Falcone e Borsellino e cosa significa davvero dedicare la propria vita alla giustizia.

Durante l'inaugurazione a prendere la parola è stato proprio Giuseppe Costanza, sopravvissuto alla strage di Capaci, che si è rivolto agli studenti e ai presenti per ribadire la necessità di trovare i veri responsabili "perché sono certo che la verità sia ancora da cercare tra coloro che non sono stati i 'manovali' di quella strage", sono queste le parole con cui Costanza a distanza di quasi 25 anni chiede giustizia e verità.

La mostra "L'eredità di Falcone e Borsellino" è stata accompagnata e arricchita da un documentario, realizzato dal responsabile della redazione siciliana dell'ANSA, Franco Nuccio, in collaborazione con il fotoreporter Giuseppe Di Lorenzo, che racconta i capitoli della vita dei due magistrati attraverso le testimonianze delle persone che li hanno conosciuti davvero, familiari e amici.

E allora ben vengano iniziative come questa, per spiegare a chi non c'era cosa accadde realmente nel 1992, per mantenere vivo il ricordo di Falcone e Borsellino e soprattutto per rendere onore a due protagonisti della storia italiana.

Camilla Pollini