Città di Firenze
Home > Webzine > "1938-2018, 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali" a Palazzo Vecchio
giovedì 28 marzo 2024

"1938-2018, 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali" a Palazzo Vecchio

20-11-2018
“L’indifferenza è peggio della violenza. Dalla violenza ci si può difendere, dall’indifferenza no”. Lo ha detto l’assessore alle Pari Opportunità Sara Funaro intervenendo martedì 20 novembre 2018 a Palazzo Vecchio a Firenze nell'ambito del convegno dal titolo ‘1938-2018, ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali. La difesa della razza e la costruzione del nemico’, organizzato dalla Fratellanza militare, dal Sindacato degli avvocati di Firenze e dall’Associazione avvocati matrimonialisti italiani con il patrocinio del Comune e della Regione Toscana.

“Oggi è fondamentale ricordare quanto è accaduto ottanta anni fa a milioni di persone con la promulgazione delle leggi razziali - ha dichiarato l’assessore Funaro -. A Palazzo Vecchio lo facciamo con le preziose testimonianze di persone fortemente impegnate sul tema dei diritti come la senatrice a vita Segre e il presidente emerito della Corte costituzionale, il professor Onida. Il loro è un contributo fondamentale per ricordare quello che è accaduto in passato e per cercare di riflettere sul presente. E lo dobbiamo fate tutti insieme: Istituzioni, professionisti, docenti, professori e i giovani”. “Tutti insieme dobbiamo ricordare quello che è successo in passato affinché non ci sia più l’indifferenza  - ha continuato -, che come ha detto in varie occasioni Liliana Segre fa ancora paura e continua ad uccidere. Anche oggi purtroppo ci sono tante situazioni nel mondo che devono essere ricordate e attenzionate, sulle quali bisogna accendere i riflettori, perché le persecuzioni e le discriminazioni si eliminano solo unendosi”.

Nel corso del suo intervento l’assessore Funaro ha letto due testimonianze drammatiche, una del passato e una del presente: quella di Alberto Sed alla Shoah e quella riportata al tribunale dell’Aia nel 2009 di un bambino soldato del Congo costretto ad imparare a uccidere, saccheggiare e violentare sia i nemici che gli abitanti delle zone circostanti.

“Due testimonianze drammatiche e importanti da ricordare sempre, ma soprattutto oggi che si celebra la Giornata mondiale del bambino - ha spiegato Funaro -, nella quale bisogna ricordare i diritti dell’infanzia che purtroppo spesso vengono negati”. “Ho messo insieme la storia di un bambino che ha subito le leggi razziali, le persecuzioni e l’internamento ad Auschwitz e la storia di un bambino soldato congolese - ha spiegato  Funaro - perché troppo spesso c’è stata indifferenza nel passato e troppo spesso c’è indifferenza oggi su quello che accade nel mondo ai bambini. Troppo spesso si dimentica e si tende a considerare un problema non nostro quello che non accade all’interno della nostra famiglia o nella cerchia stretta dei nostri amici”. “L’indifferenza è peggio della violenza - ha proseguito -, dalla violenza ci si può difendere, dall’indifferenza no. Nel mondo, in passato, milioni di bambini sono morti durante le persecuzioni, mentre oggi abbiamo milioni di bambini che hanno un’infanzia rubata: si parla di 700milioni di bambini che non vivono la condizione dell’infanzia come non l’hanno vissuta durante le persecuzioni”.

L’assessore Funaro prima dell’inizio del convegno ha raccolto la firma della senatrice a vita Liliana Segre per far sì che l’educazione alla cittadinanza sia introdotta come materia con voto nelle scuole di ogni ordine e grado, come ha proposto il sindaco Dario Nardella con la sua proposta di legge di iniziativa popolare condivisa da Anci. “Pensiamo che l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza sia un segnale importante per far crescere i nostri ragazzi come cittadini migliori - ha affermato l’assessore Funaro -. Non giriamoci dall’altra parte anche di fronte a questo, di fronte al fatto che qualcun altro possa farlo al nostro posto. Firmare per un’iniziativa che serve per crescere in un Paese migliore ci aiuterà a fare in modo che ci siano meno indifferenza e rabbia. Dove non c’è indifferenza si riesce a tendere la mano e la politica dell’odio diventa più marginale rispetto a quello che sta accadendo in Italia e nel resto del mondo”.

(Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Firenze)