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venerdì 29 marzo 2024

Serial Killer protagonisti nel museo criminale di Firenze

18-03-2006
E' stato inaugurato di venerdi 17, probabilmente non a caso, il nuovissimo "Museo Criminale" in Via Cavour 51/r. Gestito dalla World Museum, che collabora alla realizzazione di musei di successo come "Oscuro Medioevo Fiorentino" e i "Musei della Tortura" presenti a Siena e a San Gimignano, il percorso espositivo rappresenta sicuramente qualcosa di diverso e curioso all'interno della realtà fiorentina.
Il tema, riguardante la storia del crimine dal Medioevo ai nostri giorni attraverso la presentazione e l'accurata analisi dei più inquietanti serial killer, è piuttosto "forte" ma non vuole solo sfruttare il lato più morboso del genere, cercando invece di far luce sui caratteri, i traumi psicologici, la crudeltà insita in figure perlopiù insospettabili e dalla doppia faccia.
L'Italia, come fa sapere la dott.ssa Sara Vessella, tra i curatori del progetto, si trova insieme alla Gran Bretagna al secondo posto dopo gli USA per quanto riguarda il fenomeno dei killer seriali. Fenomeno che non nasce con Jack Lo Squartatore, del quale non vi è ancora una certezza assoluta riguardo l'identità, ma in epoca molto precedente. Il percorso infatti inizia con il maresciallo di Francia Gilles de Rais che nel 1400 combattè a fianco di Giovanna d'Arco ma di ritorno al suo castello uccise più di 600 bambini e con Erzsebeth Bathory, contessa di origini transilvane che fece strage di vergini per immergersi nel loro sangue. Uno spazio è dedicato a Cesare Lombroso, fondatore della criminologia con i suoi studi riguardanti le relazioni tra l'uomo delinquente e la misurazione dei crani, per arrivare ai serial killer più recenti dei quali solo Charles Manson e la sua famiglia satanica sono ancora vivi ma fortunatamente dietro le sbarre. Tra questi: Dahmer il cannibale di Milwaukee, la Wuornos portata al cinema in "Monster", John Wayne Gacy il clown assassino, Ed Gein ispiratore di film come "Psycho", "Non aprite quella porta" e "Il silenzio degli innocenti", il folle cannibale russo Andrej Chikatilo e Albert Fish, da molti definito il peggior mostro di tutti i tempi.
Inoltre cenni sui principali serial killer italiani e sulle indagini utilizzate per la risoluzione dei casi: lo studio del DNA, la ricostruzione dei volti, le armi da fuoco e da taglio, l'antropologia forense e l'entomologia, lo studio delle macchie di sangue.
L'ultima sezione è dedicata agli strumenti di pena capitale quali la sedia elettrica, l'iniezione letale e la camera a gas, anche come spazio di riflessione per il visitatore su un tema di così drammatica attualità.
La visita totale ha la durata di circa 1h e 10' con audioguida in cui la voce del "Lucignolo" televisivo accompagna la visione dei filmati contenenti documentazioni reali tratte dai processi e la ricostruzione precisa dei criminali sia per quanto riguarda l'aspetto fisico dei volti sia per il loro abbigliamento, con costumi che ricalcano quelli effettivamente indossati dagli assassini.

di Andrea Palanti