Gli
studenti iscritti alle
Università della Toscana non ritengono, in prospettiva,
di avere buone chances occupazionali nella regione. Sono queste le indicazioni che emergono da una
ricerca realizzata da Eurispes Toscana, in occasione dell’avvio delle proprie attività,
con l’obiettivo di valutare la capacità di attrazione esercitata dalla nostra regione nei confronti degli studenti universitari presenti sul territorio. Dalla ricerca, effettuata
su un campione di studenti di almeno ventuno anni iscritti alle Facoltà di Firenze, Pisa, Siena e Prato, emerge infatti come il 48,6%, circa uno su due, pensa di avere più opportunità di lavoro all’altezza dei suoi studi all’estero. Per il 31,3%, circa uno su tre,
una buona alternativa risultano essere le regioni del Nord Italia, mentre solo
il 9,3% del campione ritiene la Toscana un luogo capace di offrire adeguate opportunità lavorative rispetto alla propria preparazione universitaria. Nonostante questo dato non positivo per il nostro territorio
il 46,2% del campione vivrà in Toscana il suo futuro. A spingerlo soprattutto ragioni affettive e socio-relazionali (56,1%). Le opportunità di lavoro (30,2%) e la qualità della vita toscana (13,7%) rivestono un peso minore. Chi decide di andare a vivere in un’altra regione (52,2%) o all’estero (60,9%) lo fa per ragioni di lavoro.
Ritengono che fuori dalla Toscana sia più facile trovare un’occupazione in linea con i loro studi, ma anche un lavoro meglio retribuito o addirittura un lavoro qualsiasi. “Non è un caso che le indagini con cui inauguriamo la nostra attività siano centrate su due settori cruciali per lo sviluppo toscano, i giovani e l’impresa – dice la
presidente di Eurispes Toscana Stefania Ippoliti - Il compito che Eurispes Toscana vuole assumersi è quello di fornire una lettura della realtà fondata sui fatti, ritenendo che la consapevolezza del reale sia non solo una necessaria base di partenza ma anche una ‘stampella emotiva’ in grado di dare supporto e fiducia nel futuro”. “L’apertura di una nuova sede di Eurispes qui in Toscana – ha affermato il
direttore di Eurispes Gian Maria Fara – è un altro passo del nostro percorso di territorializzazione. La visione ravvicinata sulle realtà locali ci permette di leggerle e interpretarle nella loro ricchezza e varietà di aspetti. Il nostro vuol essere sempre più un lavoro di provocazione e di stimolo: misurare il benessere di una società solo con il PIL appare ormai inadeguato e limitante”.
di Duccio Tronci