MGF, Mutilazioni Genitali Femminili. Un fenomeno diffuso in gran parte dell'Africa centrale e praticato anche in Europa, da alcune etnie immigrate. In Niger, grazie al sostegno dell’Arci comitato territoriale di Firenze in collaborazione con la ong nigerina Coniprat, è partito un progetto di microcredito che aiuterà l’inserimento lavorativo di alcune donne che praticavano le mutilazioni genitali femminili. Saranno ceduti piccoli prestiti per avviare attività agricole e zootecniche finalizzate al piccolo commercio e alla nascita di fonti di reddito alternative. Il progetto ‘Niger’ interessa due comunità situate all’interno di due delle tre regioni del paese centroafricano in cui si praticano le MGF: il villaggio di Kosséye, nel territorio della capitale nigerina Niamey, e Téra nella vicina regione di Tillabery. Sono 40 le donne dei due villaggi coinvolte. Sei sono le ex excisseus, le donne che hanno deciso di abbandonare la pratica delle mutilazioni genitali femminili. Il progetto durerà 18 mesi, ai quali se ne aggiungeranno altri sei di verifica. Ad occuparsi della gestione in loco sarà il Coniprat, comitato nazionale sulle mutilazioni genitali femminili, sorto negli anni ’90 su iniziativa del governo del Niger. Per consolidare l’esperienza di microcredito servono in tutto 13mila euro. I primi 6500 euro, che hanno permesso l’avvio dell’esperienza, sono stati già raccolti attraverso una sottoscrizione lanciata sei mesi fa nella provincia di Firenze. La campagna di sottoscrizione ha visto l’adesione di cittadini e associazioni che hanno partecipato alle iniziative di sostegno organizzate all’interno dei circoli Arci del comitato fiorentino. A novembre sono già in programma due cene africane, presso i circoli Arci di San Giusto e del Vintone, entrambi nel comune di Scandicci. La sottoscrizione è ancora aperta, e serve ancora un contributo. Per sostenere il progetto: c/c postale n. 17051509 intestato ad Arci comitato territoriale di Firenze, piazza dei Ciompi 11, 50122 Firenze, causale: ‘Progetto Niger’.