Città di Firenze
Home > Webzine > Microcredito: la povertà non è sconfitta
venerdì 19 aprile 2024

Microcredito: la povertà non è sconfitta

17-11-2006
L'obiettivo di raggiungere con il microcredito 100 milioni di individui tra i più poveri del pianeta, stabilito nel 1997 a Washington durante il primo Vertice Mondiale, non è stato centrato. È quanto emerge dal Rapporto che la Microcredit Summit Campaign ha reso noto in occasione del vertice che si tiene in questi giorni in Canada. L'espansione del microcredito, pur se complessivamente straordinaria – quasi decuplicato il numero dei clienti in 9 anni – non è stata sufficiente per quanto riguarda la fascia dei poverissimi, cioè coloro che vivono con meno di un dollaro al giorno. Il Rapporto, aggiornato al 31 dicembre 2005 e compilato grazie ai dati forniti da 3.133 istituzioni di microcredito, riporta un totale di 113.261.390 clienti, di cui 81.949.036 poverissimi (sotto 1$ al giorno) quando hanno avuto il primo prestito. In quest'ultimo gruppo l'84,2% sono donne (68.993.027). Per arrivare all'obiettivo dei 100 milioni sarebbe stata necessaria una crescita media del 38,1% annuo (nel 1997 i clienti più poveri erano 7,6 milioni), mentre è stata del 34%. Stimando una media di 5 persone per famiglia, 113 milioni di crediti aperti significa 565 milioni di persone "toccate" dal microcredito, 410 milioni nella fascia dei più poveri. Quest'ultima cifra equivale alla popolazione di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Canada, Paesi Bassi, Portogallo, Austria, Svizzera e Danimarca. La microfinanza per i più poveri interessa quindi una macroarea, ma la povertà non è sconfitta. "In Italia c'è un interesse diffuso per gli investimenti etici, più da parte dei cittadini che delle istituzioni - afferma Andrea Berrini, presente ad Halifax come presidente di CreSud. E' tempo di superare l'idea della cooperazione allo sviluppo come risorsa calata dall'alto in favore della creazione di partnership con le reti locali, in sinergia con la progettualità del territorio. Come CreSud ci proponiamo come intermediari tra gli enti locali e le organizzazioni che vogliano investire nelle capacità del sud di creare da solo il proprio sviluppo. Abbiamo creato a questo scopo dei servizi appositi, come Diapason, che rilanciamo in occasione di questo evento, per offrire garanzie di trasparenza ed efficacia e facilitare la cooperazione con i paesi più poveri secondo criteri di eticità e sostenibilità".

di Duccio Tronci