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venerdì 29 marzo 2024

Ordinanza Anti-Lavavetri: il giorno dopo, le reazioni

29-08-2007
Quindici lavavetri denunciati e fotosegnalati nella mattinata di ieri; nel pomeriggio, una sola denuncia e strade "deserte" per effetto del passaparola - almeno così è stato spiegato dalla Polizia Municipale. Questo il bilancio della prima giornata dall'entrata in vigore della ordinanza della Giunta Comunale di Firenze che prevede fino al 30 ottobre denuncia, sequestro degli "attrezzi" di lavoro e confisca dei guadagni per chi viene sorpreso agli incroci stradali con secchio, spegne e spazzole. Difende il provvedimento il suo artefice, l'assessore alla sicurezza Graziano Cioni, che oggi in alcune interviste rilasciate a diversi quotidiani spiega come non si tratta di misure repressive, ma di un modo per combattere con strumenti dissuasivi quello che è diventato un vero e proprio "racket" dei lavavetri, con l'obiettivo di difendere e tutelare gli automobilisti fiorentini non intenzionati a farsi pulire il tergicristalli da episodi di minacce e piccole violenze che hanno visto protagonisti proprio alcuni lavavetri. Intanto Firenze diviene "caso nazionale", al centro di numerose reazioni politiche, anche da parte di esponenti di livello nazionale. Plaude la Lega: "La decisione dell'amministrazione comunale fiorentina di sanzionare severamente l'attività molesta e arrogante dei vu' lavà merita un sincero plauso - ha commentato l'onorevole Mario Borghezio, Capo Delegazione Lega Nord al Parlamento Europeo. Di parere opposto il Ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, di Rifondazione Comunista: "Le scelte assunte a Firenze sui lavavetri - ha detto - vanno nella direzione opposta a ciò che serve per risolvere questioni sociali del genere. Fatta salva la sacrosanta repressione di aggressioni e comportamenti violenti affrontare in termini di ordine pubblico questioni che non lo sono credo vada nella direzione opposta a quella della mediazione sociale, che si dovrebbe invece mettere in campo per fenomeni del genere". Scettico anche il sen. di Alleanza Nazionale Achille Totaro: “E’ solo propaganda che non risolve il problema”. "I problemi della sicurezza, della criminalità diffusa, del degrado, dell’abusivismo vanno affrontati seriamente e alla radice - dice - non con un provvedimento palliativo, che ha validità fino al 30 ottobre e che per essere efficace dovrebbe essere applicato concretamente. Gli immigrati clandestini senza lavoro infatti, per campare, se non stanziano ai semafori si rivolgono ad altre attività per lo più illecite". Dubbi sono stati sollevati anche dal procuratore di Firenze Ubaldo Nannucci: "L'impressione è che sia una scelta abbastanza opinabile", riservandosi però una più attenta lettura del testo dell'ordinanza: "Parlo sulla base di notizie giornalistiche - spiega - per un giudizio compiuto, aspetto di leggere i riferimenti normativi a cui l'ordinanza si richiama".