E' Firenze la città italiana dove si registra
la migliore qualità della vita. Al Sud va invece la maglia
nera con Messina fanalino di coda. Secondo l'indagine del Sole 24 ore,
tutti i capoluoghi e le maggiori città meridionali occupano le
ultime posizioni nella lista del dove si vive meglio. Ma la vera novità
2003 sono le grandi città: Milano si colloca al secondo posto.
Roma si afferma all'ottavo posto. Al terzo posto Arezzo che rafforza
la classifica della Toscana.
Il Sindaco di Firenze Leonardo
Domenici: "Un primato importante"
"Questo primato, che riguarda non solo la città,
ma tutto il territorio metropolitano, non può che essere un motivo
di orgoglio e di soddisfazione collettiva. Non solo per le istituzioni
locali, ma per tutte le componenti della società cittadina. Credo
però che il fatto che Firenze prevalga in questa graduatoria della
qualità della vita sia motivo di soddisfazione più generale,
perché Firenze è una città simbolo per l'Italia intera,
è una città internazionale e universale". E'
il commento del sindaco Leonardo Domenici sulla prestigiosa annuale pubblicazione
del Dossier realizzato dal Sole 24 ore, che vede quest'anno Firenze in
testa all'indagine sulla vivibilità nelle province italiane. "Scorrendo
il dossier, emerge che il primato deriva da un risultato equilibrato in
tutti i diversi campi e questo è un elemento importante -ha detto
il sindaco- Ancor più importante è che questo riconoscimento
giunga in un momento di grande dinamismo e trasformazione per la nostra
città, dove sono già partiti o stanno partendo investimenti
per oltre cinque miliardi di euro. Ma è altrettanto rilevante,
e lo voglio sottolineare, che Firenze sia al primo posto per quanto riguarda
l'offerta culturale e il tempo libero, in particolare per l'associazionismo
e il volontariato. Firenze e i fiorentini hanno fama di essere un pò
bruschi e diffidenti, ironici su tutto e ipercritici, ma questa è
la città in cui invece è più diffusa la rete della
solidarietà, dove ci si impegna di più per gli altri, per
gli ultimi, per chi è meno fortunato, dove è più
forte la spinta alla partecipazione, all'associazionismo solidale e culturale".