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giovedì 28 marzo 2024

Il fascino del rischio

13-11-2008
Sono solo degli studenti, ma molti di loro hanno già sperimentato il fascino del rischio e sono stati coinvolti in un incidente stradale. Sono i ragazzi toscani delle scuole superiori fotografati dalla seconda indagine condotta dall'Agenzia Regionale della Sanità della Toscana (ARS) dal titolo “Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana, stili di vita e comportamenti a rischio”. A distanza di 3 anni dalla prima indagine, tra febbraio e maggio del 2008, i ricercatori dell'Area del settore dell'Ars hanno condotto questa ricerca su 61 Istituti Secondari Superiori che ha coinvolto un campione per Asl di residenza e per tipologia di istituto frequentato, di oltre 5.200 ragazzi tra i 14 e i 19 anni, in rappresentanza di 170mila giovani toscani. Attraverso questionari compilati su palmari sono state presentate domande per indagare sui comportamenti alla guida, i rapporti con i coetanei e con la famiglia, l'andamento scolastico, l'attività sportiva, i comportamenti alimentari, i consumi di bevande alcoliche, sostanze stupefacenti e tabacco, comportamenti sessuali e il fenomeno del bullismo. Il quadro che ne viene fuori è contrastante: sono ragazzi che in gran parte dei casi hanno un buon inserimento sociale, un buon rapporto con la famiglia e con i coetanei ma che, per il 40% hanno già avuto un incidente stradale dovuto, spesso, all'uso di bevande alcoliche. Le città più colpite sono Viareggio, Lucca e Prato. Altro dato allarmante: il 39,7% degli intervistati ha riferito di aver guidato in stato di alterazione o di essere salito su un auto guidata da chi aveva già consumato alcol o utilizzato sostanze psicotrope. Il profilo del giovane che va incontro a incidenti gravi corrisponde a quello di un giovane di sesso maschile, età superiore ai 18 anni che tende a consumare grosse quantità di alcol concentrato in poche occasioni, il fine settimana, ed è un poliassuntore di sostanze con un basso rendimento scolastico. Gli aspetti più problematici emergono nelle modalità di consumo delle bevande alcoliche: il modello anglosassone ha soppiantato il modello di consumo tradizionale e causa più episodi di ubriachezza: il 51% del campione totale ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta nell'ultimo anno. Inoltre il 37,5% (40% dei maschi il 35% delle femmine) del campione ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta, nella vita, una sostanza stupefacente. In questo caso le Asl più interessate dal problema sono quelle di Prato, Firenze e Empoli. La cannabis è la sostanza maggiormente utilizzata (32% del campione dice di averla usata almeno una volta) ma sale anche l'uso della cocaina: il 5% del campione intervistato. Il progetto ha cercato anche di indagare sullo stato emotivo dei ragazzi. Il 16% ha dichiarato uno stato di grave malessere psicologico, il 21,8& del campione femminile. Si è cercato anche di far luce sul fenomeno del bullismo. Il 17,8% del campione ha subito, nell'ultimo anno, atti prevaricatori rispetto ai coetanei, anche se nel 50% dei casi le prevaricazioni sono di tipo verbale e solo il 10% di aggressione fisica. Una ricerca a tutto campo sulla quale scende un ulteriore ombra. Quella della legge 133: i tagli e i blocchi delle assunzioni impediranno alla ARS di poter assumere i ricercatori precari, anche quelli che hanno condotto questo lavoro, e alla fine dell'anno saranno senza lavoro. Chissà se in futuro sarà possibile sapere qual'è la fotografia dello stato di benessere dei giovani toscani.