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venerdì 29 marzo 2024

L'Institut français Firenze celebra il regista Jean Rouch al Cinema La Compagnia

18-10-2017

Durante l'Estate 1960, Jean Rouch e Edgar Morin hanno indagato sulla vita quotidiana dei Parigini e ne è nato un film (Premio della Critica Internazionale a Cannes 1961), che sarà presentato mercoledì 18 Ottobre al Cinema La Compagnia nell'ambito dell'omaggio dell'Institut français Firenze al grande etnologo, antropologo e regista Jean Rouch, uno dei padri fondatori del cinema diretto. Costante punto di riferimento, ha ispirato gli autori della Nouvelle Vague. Presidente della Cinémathèque française per cinque anni (dal 1986 al 1991), ha ricevuto nel 1993 il Premio internazionale della Pace. La sua opera, ricompensata da numerosissimi premi, ha segnato la storia universale del cinema.

Programma
Ore 18.00
CHRONIQUE D’UN ÉTÉ [Cronaca di un’estate]
1960/90 min./Francia/Bianco e nero
Nel 1960, Jean Rouch e Edgar Morin tentano un esperimento cinematografico. Un tentativo di « cinema-verità » vissuto sia dagli attori, sia dagli stessi registi – uomini e donne di diverse età – mirato a contenere i fondamenti della felicità: l’inestricabile tensione fra la poesia e la trivialità delle nostre vite…
Durante l’estate 1960, Jean Rouch e Edgar Morin hanno indagato sulla vita quotidiana dei Parigini. “Sei felice ? Come vivi ?”, questa è la domanda che rivolgono ai giovani incontrati per strada per tentare di capire qual è la loro concezione della felicità. I vari protagonisti, dall’operaio allo studente o alla coppia di impiegati, si rivelano tramite i loro discorsi, senza preoccuparsi della cinepresa. Questo film, privo di sceneggiatura e di attori professionisti, tenta di delineare i limiti della verità cinematografica.
Premio della Critica Internazionale (FIPRESCI) - Cannes 1961.

Ore 20.00
MOI UN NOIR [Io, un Nero]
DCP, IFcinéma
1957/73 min.
Alcuni giovani Nigerini che hanno lasciato il centro del paese per andare a trovare lavoro in Costa d’Avorio approdano nel popolare quartiere di Treichville, ad Abidjan e si trovano spaesati nella civiltà moderna. Il protagonista che si fa chiamare Edward J. Robinson in onore dell’attore statunitense, racconta la propria storia. Nello stesso modo, i suoi amici hanno scelto dei pseudonimi destinati a forgiare simbolicamente una personalità ideale.
Premio Louis Delluc 1959.

Info: www.institutfrancais.it