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venerdì 29 marzo 2024

Quarta giornata del Middle East Now: focus sulla Siria e Tunisia, eccezione mediterranea

13-04-2018
Sarà la Siria il tema centrale della quarta giornata del festival "Middle East Now", al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50r). Dopo sette anni di guerra, il festival propone un focus (ore 15.00) con Giuseppe Alizzi, autore del libro "Sham Sham" e profondo conoscitore della Siria, per portare sullo schermo immagini vive e potenti sulla situazione attuale del paese.

Proiezioni in programma:

"One Day in Aleppo" di Ali Alibrahim (Siria, 2017, 24’), senza dialoghi
Dopo cinque mesi di assedio soffocante e di bombardamenti quotidiani nella città di Aleppo, un gruppo di bambini si mette per gioco a colorare la città, per dimenticare le difficoltà di ogni giorno e mostrare ottimismo alle centinaia di migliaia di persone intrappolate nella città.

"The Painter" di Mojaed Abo Al-Jood (Aleppo Media Center) (Siria, 2018, 6’)
La storia del giovane siriano Ahmad Taleb della città di Al-Bab, ad est di Aleppo, che ha lasciato la Facoltà di Ingegneria per fornire sostegno psicologico ai bambini nelle aree di Guerra, prima di essere minacciato dalle organizzazioni estremiste ed essere costretto alla fuga in Turchia.

"Letter to S." di Layla Abyad (Siria, Svizzera, 2015, 12’)
La regista Layla Abyad invia dalla Svizzera una video lettera alla sua amica Sama, che vive ancora in Siria. La voce fuori campo descrive la vita locale, spesso con tono ironico. Quella che inizialmente sembra una riflessione su due vite paralele, diventa via via più dolorosa quando si capisce la reale situazione in cui vive Sama.

"Captain Diaa" di Yusuf Aljundi (Siria, 2017, 12’)
Aleppo, la sua città natale in Siria, è in via di distruzione. Lui sogna di diventare un calciatore. Finisce per emigrare in Italia con la sua famiglia.

"Sons (Figli)" di Antonio Chiavacci e Benedetto Ferrara (2017, Siria, Italia, 15’)
Ad Aleppo in anni di assedio e di guerra, i bambini sono stati, come sempre, le prime vittime.

Gli altri film in programma:

Ore 16.30 "Wall" di Moran Ifergan (Israele, 2017, 64’), alla presenza della regista
Una donna decide di interrompere il suo matrimonio e fugge nel più grande confessionale del mondo, il Muro del Pianto a Gerusalemme, e vi rimane per un anno. “Hakir” (Wall) segue la storia del divorzio della regista, attraverso le telefonate e i messaggi registrati tra lei e le donne importanti della sua vita: sua madre, sua sorella maggiore e la sua migliore amica. Al tempo stesso propone uno sguardo unico su ciò che accade nella “sezione femminile” del Muro del Pianto, il luogo pubblico più intimo al mondo.

Ore 17.45 "Rope" di Azaar Manssori, film d'animazione, senza dialoghi (Kurdistan, 2017, 7’)
Il cappio rappresenta le “false” paure degli abitanti della città. Man mano che crescono sentono l’avvicinarsi del collo alla corda, per questo misurano continuamente la distanza del proprio collo dal cappio. La propaganda del potere li convince che per sfuggire al cappio bisogna accorciarsi, offrendo un servizio a pagamento per tagliarsi le ossa delle gambe… Animazione metaforica sui concetti di paura e sottomissione, che si rigenerano a vicenda. 

A seguire "Mirrors of Diaspora" di Kasim Abid (Iraq, Regno Unito, 2017, 88’), alla presenza del regista e dei protagonisti
Il film è incentrato sull’esilio, l’alienazione, i ricordi, la creatività, l’identità della propria patria, la sopravvivenza e la guerra, attraverso le vite di sette artisti iracheni della diaspora da più di quarant’anni. Le loro sfide, i fallimenti e i successi, sia come artisti che come esseri umani, dai tempi in cui frequentavano le scuole d’arte negli anni Settanta, e lavoravano come artisti di strada nelle piazze di Roma e Firenze, fino a diventare artisti famosi. Cosa significa essere in esilio per la maggior parte della vita? 

Ore 20.45 "The Unknown Sweet Potato Seller" di Roshdy Ahmed (Egitto, 2017, 12’), alla presenza della attrice star egiziana Tara Emad.
Cortometraggio realizzato in animazione rotoscopica ispirato a un evento realmente accaduto in Egitto. Un artista di nome Khaled decide di indagare sull’omicidio di un bambino che vendeva patate dolci durante la rivoluzione egiziana, spinto da una serie di sogni e coincidenze legate al ragazzo. Gli eventi evolvono con l’avanzare delle indagini, verso un labirinto di caos in cui la verità sembra completamente persa. Protagonisti dell’animazione sono Ia star egiziana Khaled Abol Naga e l’astro nascente Tara Emad.

A seguire "Before Summer Ends" di Maryam Goormaghtigh (Francia, Iran, 2017, 80’ ). alla presenza della regista.
Dopo cinque anni di studi a Parigi, Arash decide di tornare a casa in Iran, ma i suoi amici Hossein e Ashkan lo convincono a fare un ultimo viaggio nel sud della Francia. Mentre i tre amici guidano, bevono tante birre e flirtano con un paio di musiciste francesi, che si uniscono al simpatico trio, provano il brivido della nostalgia verso il loro paese. Commedia che mescola documentario e finzione, e ritrae splendidamente l’esperienza di essere espatriato, le differenze culturali e i fardelli che attendono i nostri eroi a casa in Iran. Un ritratto del maschio iraniano come non l’avete mai visto.

Ore 22.30 "When I Saw You" di Annemarie Jacir (Palestina, Giordania, Grecia, 2012, 93’), alla presenza della regista, dell'attore Saleh Bakri e del produttore Ossama Baward.
Nel 1967, mentre nel mondo soffiano nuovi venti di speranza, la sconfitta degli stati arabi riunitisi per liberare la Palestina porta all’occupazione della Cisgiordania e di Gaza da parte dell’esercito israeliano. Decine di migliaia di palestinesi sono costretti a cercar rifugio nei campi profughi dei paesi vicini. L’undicenne Tarek trova ospitalità nel campo di Harir in Giordania, assieme alla madre Ghaydaa, dopo essere stati separati dal padre Ghassan. Inquieto e insofferente di fronte alle miserie della nuova vita, Tarek sogna un giorno di ricongiungersi con il padre, e l’incontro con un gruppo clandestino di combattenti palestinesi lo spinge a una forte presa di posizione.

Nell'incontro quotidiano "Il punto delle 19.30", ad ingresso gratuito, sarà incentrato sulla Tunisia con Leila El Houssi, docente di Storia dei paesi islamici presso l’Università Padova e di Storia del Medio Oriente presso l’università di Firenze, e Renata Pepicelli, docente di Storia dei paesi islamici e Islamistica all’Università di Pisa, che dialogheranno sulla rivoluzione avvenuta nel paese e le sue conseguenze su giovani e donne.

Film in lingua originale con sottotitoli in italiano e inglese

Info: www.middleastnow.it 

LG