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venerdì 29 marzo 2024

Nuova programmazione settimanale del Cinema Spazio Uno di Firenze

19-05-2022
Ecco la programmazione del Cinema Spazio Uno di Firenze (via del Sole, 10) che da giovedì 19 a giovedì 26 maggio 2022 proietterà i seguenti film:

"UN FIGLIO" di Mehdi Bersaoui
Presentato a Venezia 76, è il folgorante esordio del giovane Mehdi Barsaoui con una magistrale interpretazione di Sami Bouajila premio Orizzonti La Biennale di Venezia e Migliore Attore Francese dell'anno ai premi Académie des César e Lumière. Un dramma familiare è l'occasione per esplorare la questione politica in Tunisia: questo è "Bik Enich" (Un fils), in arrivo in Italia a due anni di distanza col titolo "Un figlio". Le vacanze da sogno di Fares, Meriem e Aziz cambieranno per sempre. Siamo in Tunisia, nell’estate 2011: un bambino di undici anni viene colpito durante un attentato. Le lesioni sono gravi e la famiglia cerca il tutto per tutto pur di salvargli la vita, perché ha bisogno urgente di un trapianto di fegato. Ma sorgono dei problemi, ostacolati dalla burocrazia tunisina. Ciò porterà alla luce un segreto tenuto a lungo nascosto che sconvolgerà i legami di Fares e Meriem. Non solo la coppia dovrà riuscire a salvare il loro figlio, ma dovranno anche rivalutare il loro matrimonio. Con "Un Figlio" Mehdi M. Barsaoui porta in superficie la questione del patriarcato in Tunisia. Non è un caso che il film sia ambientato nel 2011; è l’anno della primavera araba, l’inizio delle rivolte in Paesi radicali come Marocco, Libia e Tunisia. C’è aria di cambiamento nel Medio Oriente, e la famiglia di Fares sceglie il periodo meno adatto per una tranquilla...Il film offre uno sguardo realista sulla Tunisia moderna, mostrando quanto sia ancora fortemente legata al patriarcato e agli antichi valori arabo-musulmani, profondamente radicati nel considerare sacra la figura del capo famiglia, e mette in luce i problemi di coppia, il potere e la posizione delle donne rispetto agli uomini. Il dramma familiare di Fare e Meriem li costringe a confrontarsi fino all’emergere di una verità che porterà all’emancipazione. In una società in bilico tra una visione progressista dei rapporti interpersonali e un radicalismo estremista religioso la vita di un bambino viene messa in grave pericolo proprio a causa delle profonde contraddizioni che attraversano il Paese mediorientale in cui vive.

Giovedì 28/04 Ore 17:10
Venerdì 29/04 Ore 15:40 - *19:15
Sabato 30/04 Ore 17:30
Domenica 01/05 Ore 15:30 - 19:15
Lunedì 02/05 Ore 19:10
Martedì 03/05 Ore *18:30
Mercoledì 04/05 Ore 15:30 - 21:00
*Le proiezioni con asterisco sono in Francese e Arabo con sottotitoli


"ALI & AVA - Storia di un incontro" di Clio Barnard
L'acclamata regista inglese Clio Barnard sceglie ancora la città di Bradford come set privilegiato per il suo cinema, girando il suo film più vitale e ottimista. Ancora una volta racconta quei luoghi di periferia dove sembra non poter accadere nulla di eclatante. Eppure, da un evento apparentemente banale nasce una storia d’amore attraverso la quale si animano riflessioni valide per ogni spettatore. Se da un lato una delle questioni centrali del film è l’opposizione di quanti non vedono di buon occhio la relazione tra Ali e Ava, per motivi di età, di etnia e di stato civile, dall’altra vi è la rappresentazione di un amore che non conosce barriere e si spinge oltre ogni ostacolo. La musica che unisce i due protagonisti diventa l’unica rappresentazione possibile di quel linguaggio comune che permette loro di comprendersi, accettarsi e amarsi. Sulla base di quanto fin qui detto, "Ali & Ava – Storia di un incontro", potrebbe dare l’idea di essere un film sospeso in una dimensione quasi onirica; in realtà la regista ci ricorda del contesto in cui tale incontro si colloca. Si genera dunque uno scontro tra bello e brutto che è anche uno degli elementi di forza del film. Gli stessi protagonisti, interpretati dai due straordinariamente bravi Adeel Akhtar e Claire Rushbrook, sono delle personalità che sfuggono ai canoni estetici. La magia del film, che va di pari passo con il messaggio che la Barnard vuole trasmettere, è quello di come l’amore abbia il potere di rendere vivi e dunque bellissimi al di là di tutto. "Ali & Ava – Storia di un incontro" è un film sulla forza dell’amore, di come questo sentimento possa ridare forza anche a chi ha subito fin troppi duri colpi dalla vita. È un film con una storia semplice, ma la forza e l’energia che la Barnard sprigiona con quest’opera supera di gran lunga le dimensioni del racconto. Da una visione come questa si esce dunque arricchiti, colmi di una rinnovata vitalità.

Giovedì 28/04 Ore 15:30 - *19:00
Venerdì 29/04 Ore 17:30
Sabato 30/04 Ore 19:20
Lunedì 02/05 Ore 17:30
Martedì 03/05 Ore 20:30
Mercoledì 04/05 Ore 17:15
*La proiezione con asterisco è in Inglese con sottotitoli

"LUNANA - Il villaggio alla fine del mondo" di Pawo Choyning Dorji
Venerdì 29/04 Ore 21:00
Sabato 30/04 Ore 15:30
Domenica 01/05 Ore 17:15
Mercoledì 04/05 Ore 19:00

"ENNIO" di Giuseppe Tornatore
Giovedì 28/04 Ore 20:45
Sabato 30/04 Ore 21:00
Domenica 01/05 Ore 21:00
Martedì 03/05 Ore 15:30

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"ADORAZIONE" di Fabrice du Welz
Due adolescenti in fuga, verso il confine tra infanzia ed età adulta, tra amore e follia. L'ultimo lungometraggio di Fabrice Du Welz è un'opera di grande intensità sensoriale: ha uno stile visivo e una prossimità al nervo emotivo dei personaggi che si vede raramente sullo schermo. La pellicola è stata presentata in anteprima al Locarno Film Festival 2019 e poi proiettata nella sezione di "Alice nella Città 2019" alla 14° Festa del Cinema di Roma."Adorazione" è l’ultimo capitolo della Trilogia delle Ardenne del regista belga, iniziata ben 15 anni fa con lo sconvolgente "Calvaire" e proseguita nel 2014 con "Alléluia". La sua epopea in tre atti è perfettamente bilanciata e capace di elevare una premessa narrativa abbastanza classica per dar vita ad una storia immersiva, che lavora con i sensi, con le emozioni, con le immagini e con l’ambiente, piuttosto che con i dialoghi o con le trovate di sceneggiatura. La pellicola è pervasa di un senso estetico primordiale e raffinato, più vicino a Malick che ai fratelli Dardenne, accompagnato da una fotografia intensa e parlante e da una regia intima e fortemente personale. Du Welz cattura il viaggio nella natura di Paul e Gloria con realismo poetico, tra fiumi e boschi bagnati di luce come una rugiada estiva. I due ragazzi sono in fuga tanto dalle autorità quanto dal tempo stesso, in un'atmosfera che rifiuta la contemporaneità e sembra nascondersi in un passato sospeso. Il percorso di crescita è turbolento, sospeso tra l’ingenuità di Paul e lo squilibrio di Gloria. Si viene proiettati in una rinnovata "Rabbia giovane", in cui la voglia di evadere è figlia dell’oppressione, delle costrizioni imposte dall’alto. Per il cineasta è la conclusione di un cammino: quello dei due ragazzi è una parabola che li costringe a scavare nelle loro anime. Lo spazio è un elemento centrale per il cinema di Du Welz: la calma delle prime sequenze si contrappone al tormento di ciò che verrà. Il sentimento tra Paul e Gloria li unisce e li allontana; alla ferocia del presente, scelgono un universo parallelo. "Adorazione" è un film carico di mistero, di nostalgia. Si immerge in una fanciullezza che non è ancora adolescenza, in una fase di transizione intrisa di pericolo. Ma tutto si risolve in poche bellissime battute: “Non mi lascerai mai, vero?”, “No, mai”, “Allora ti amerò per sempre”. Forse "Adoration" è la storia di Du Welz che più si concentra sulla speranza. La salvezza è nelle emozioni; mai trattenute, straripanti, sintomo di evasione.

Giovedì 19/05 Ore 16:00 - *19:20 - 21:00
Venerdì 20/05 Ore 17:15 -21:15
Sabato 21/05 Ore 16:00 - 21:30
Domenica 22/05 Ore 18:00 - 21:20
Lunedì 23/05 Ore 15:45 - 17:30
Martedì 24/05 Ore 17:40 - *19:30 - 21:15
*Le proiezioni con asterisco sono in Francese con sottotitoli

"LICORICE PIZZA" di Paul Thomas Anderson
Ambientato nella San Fernando Valley degli anni Settanta, racconta la storia di un giovane liceale, il quindicenne Gary Valentine (Cooper Hoffman), con una carriera avviata come attore sin dall'infanzia. Il giorno in cui a scuola si scatta la foto per l'annuario Gary incontra Alana Kane (Alana Haim), una ragazza di diversi anni più grande di lui, da cui rimane fortemente colpito. I due iniziano a frequentarsi e a passare diverso tempo insieme, stringendo sempre più amicizia, tanto che finiscono per avviare un'azienda di letti ad acqua, gestita da Gary, ma con Alana come dipendente. Questi due giovani vivono diverse avventure, correndo da una parte all'altra della città, crescendo giorno dopo giorno e innamorandosi.

Venerdì 20/05 Ore 19:00
Sabato 21/05 Ore 17:45
Domenica 22/05 Ore 15:40

"FEMMINILE SINGOLARE" di James Bort, Rafael Farina Issas e altri
Sette corti per raccontare di donne da molteplici punti di vista. La donna è protagonista: coraggiosa e intimorita, fragile e forte, felice e infelice, emancipata e sottomessa, sognatrice e disillusa. La donna di oggi, che, nonostante le lotte per la parità di genere e l’emancipazione, continua a trovarsi sola nel portare il peso sociale, relazionale e anche economico del microcosmo in cui vive. Ma non si arrende: storie di donne che combattono, si ribellano, rompono il silenzio e denunciano una realtà ancora troppo sbilanciata, in cui la figura maschile è poco attenta e collaborativa.

Giovedì 19/05 Ore 17:45
Venerdì 20/05 Ore 15:40
Lunedì 23/05 Ore 19:20

"IL NASO - o la cospirazione degli anticonformisti" di Andrey Khrzhanovskiy
Da Gogol a Šostakovič passando per Bulgakov: il maestro Andrej Khržanovskij contro il totalitarismo in un film coltissimo e sperimentale, tra animazione e archivio, live action e artigianato. Tratto dal racconto "Il Naso" di Nikolaj Gogol e dall'omonima opera buffa di Dmitrij Šostakovič, il film è uno sguardo attento sul XX secolo con visuali a volte allegre, altre più cupe, che si soffermano sulla repressione politico/ideologica in Russia, mostrando come il Paese abbia sempre percorso ciclicamente questa via. Accompagnato dalle musiche di Šostakovič, il film racconta degli anticonformisti che ebbero il coraggio di opporsi al regime di Stalin.

Sabato 21/05 Ore 20:00
Domenica 22/05 Ore 19:45

"MOTHER LODE" di Matteo Tortone
La Settimana internazionale della critica della 78ª Mostra di Venezia e il Thessaloniki International Film Festival 2021 sono le referenze di "Mother Lode", "la vena madre", opera prima di visionaria crudeltà sui proletari destinati al super sfruttamento in Sud America. Come il protagonista del film, il non attore indio José Luis Nazario Campos, che possiede solo forza lavoro, una figlia piccolissima, una moglie, un amico e un cellulare. Opera di un regista italiano, Matteo Tortone, e frutto di un’importante co-produzione europea, "Mother Lode" è l’ipnotico racconto di un viaggio che ha il fascino del racconto popolare, a metà tra la mitologia e il monito contro i pericoli della hubris umana. Tortone lo gira in un bianco e nero denso e fluido, e riesce a dare al tragitto di Jorge un respiro universale grazie alla poesia lirica delle immagini e della voce narrante. L’oro appartiene al demonio, e il demonio è vestito da minatore. Sono tanti gli avvertimenti che si susseguono nel film riguardo alle miniere sulle Ande, e su cosa possano trovare gli uomini che lì si recano in pellegrinaggio. Incerta e maledetta, la fortuna tanto inseguita grava sulla storia di Jorge come un inquietante macigno, e ne rende il percorso un ritorno verso un grembo oscuro. Membro di un sempre più nutrito contingente di documentaristi italiani che costruiscono opere ibride basate su ricerca sul campo e sofisticazione visiva, Tortone coglie appieno le sfumature tra realtà e folklore che governano l’universo della miniera, trasportando lo spettatore in una realtà sospesa che seduce in modo sottile. In un paese silenzioso, freddo e vagamente mistico, l’immaginazione, il crudo realismo e le leggende popolari sfumeranno irrimediabilmente i propri confini. Una cultura che vive una propria temporalità, lenta, inesauribile: i rumori sordi, le inquadrature delle strade in percorrenza, la voce fuori campo che racconta di miti e leggende sul soprannaturale conferiscono a "Mother Lode" un tono poetico.

Lunedì 23/05 Ore 21:00 Sarà presente il regista a presentare il film
Martedì 24/05 Ore 16:00

TRIESTE FILM FESTIVAL
Mercoledì 25/05
FEAR di Ivaylo Hristov Ore 16:00
AS FAR AS I CAN WALK di Stefan Arsenijevic Ore 17:45
DONBASS di Sergej Loznica Ore 19:20
I NEVER CRY di Piotr Domalewski Ore 21:30
Giovedì 26/05
DIVIDED UKRAINE di Federico Schiavi Ore 16:00
SISTERHOOD di Dina Duma Ore 17:30
FEAR di Ivaylo Hristov Ore 19:10
DONBASS di Sergej Loznica Ore 21:00


Per ulteriori informazioni: www.cinemaspaziouno.it