A chiusura di stagione, come ogni anno, arrivano alla Cineteca di Firenze le "Storie di storia del cinema". Ovvero momenti di cinema. Momenti indimenticabili della storia della settima arte, pillole, parentesi importanti, sui cui la Cineteca punta la sua lente di ingrandimento. Tutto quello che avreste voluto vedere sul surrealismo e ora potete vedere martedì 16 maggio, con una corposa antologia di film d'autore e d'artista della Francia degli anni Venti. Tra i film d'autore (a partire dalle 20) "La Coquille et le Clergyman", interpretato da Antonin Artoud, che è il discusso manifesto del cinema surrealista. Segue Ejzenstein nel suo "Romance Sentimentale" girato a Parigi, la rarità "Uberfall" del tedesco Erno Metzer, e i superclassici " Entr'acte" (21.15) di René Clair con Erik Satie e il teorico del manifesto surrealista Francis Picabia, e in chiusura di serata " Un Chien Andalou" di Luis Bunuel e Salvator Dalì. Sul versante del cinema d'artista, tutti e quattro i film di Man Ray seguiti da le opere sperimentali di Duchamp, Léger, Richter, Eggelin. Mercoledì 17 invece è di scena uno dei grandi tabù del cinema italiano: il terrorismo e gli anni di piombo, che a parte numerosi film sul rapimento Moro sono stati largamente ignorati dai nostri autori, e si ritorna prepotentemente a confrontarsi con la cruda e drammatica realtà. Prima con "Fuori fuoco" (20.30) il documentario di Federico Greco e Mazzino Montinari sul cinema italiano che ha affrontato il sequestro Moro (fra gli intervistati: Marco Bellocchio e Maya Sansa, Giuseppe Ferrara, Mimmo Calopresti e Wilma Labate, oltre a testimonianze di ex brigatisti come Pasquale Abatangelo). Poi con " Colpire al cuore" (21.45), opera prima di Gianni Amelio con soggetto originale e sceneggiatura firmati dal regista con Vincenzo Cerami, interpretato da Jean-Louis Trintignant e Laura Morante. Un film dove si affronta con sufficiente ambiguità le problematiche fenomeno del terrorismo degli anni Settanta.


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