Un tributo alle donne d’Africa, un’analisi delle pratiche superstiziose delle etnie africane, una più ampia riflessione sulla condizione femminile in società chiuse, maschiliste e ancorate a secolari e incredibili tradizioni.
L’appuntamento è per venerdì 4 maggio alle 21.00 all’Istituto Stensen (Viale Don Minzoni 25) con la proiezione di ‘
Moolaadè’, il pluripremiato film del regista africano
Ousmane Sembene sul tema dell’infibulazione, la mutilazione genitale femminile che, ancora oggi, viene praticata in molte parti d’Africa. La trama del film è lineare e drammatica: una donna, Collé Ardo, vive in un villaggio africano. Sette anni fa, si è rifiutata di sottoporre sua figlia alla pratica dell’escissione, una pratica che considera barbara. Ora, quattro ragazzine scappano per sottrarsi a questo rito sanguinario, e chiedono protezione a Collé.
Da qui lo scontro tra due tradizioni: il rispetto del diritto d’asilo (il Moolaadé) e l’antica pratica dell’escissione (la Salindé). Al termine della proiezione, prendendo spunto dal film e dal problema dell’infibulazione, Pap Diaw, consigliere comunale a Firenze nato in Senegal, parlerà delle tradizioni sociali e della condizione della donna nei villaggi africani.