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venerdì 26 aprile 2024

Anni '70 tra Pasolini e Fassibinder

26-02-2008
Prosegue con Pasolini e Fassibinder il ciclo di film "Il cinema che libera la testa", dedicati al decennio degli anni '70 organizzato presso al Cineteca Cinecittà di Castello (via Pisana 576, Firenze). Mercoledì 27 febbraio la serata inizia alle ore 20,30 con il capolavoro ipercensurato di Pier Paolo Pasolini, "Salò e le 120 giornate di Sodoma", ispirato al romanzo del marchese De Sade e alla vicenda storica della Repubblica Sociale ITaliana. Durante la Repubblica di Salò quattro signori si riuniscono insieme a quattro Megere, ex meretrici, e a una schiera di ragazzi e ragazze, partigiani o figli di partigiani in una villa isolata e protetta dai soldati repubblichini e dalle SS. Per 120 giorni sarà in vigore un regolamento che permette ai Signori di disporre a piacere delle loro vittime... Un film in cui il sadismo è una delle tante forme dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo e la denuncia, per via di metafora, dell’attuale società dei consumi in cui il sesso è un allegro aspetto della mercificazione dell’uomo nella società capitalistica. Presentato a Parigi il 22 novembre 1975, 3 settimane dopo la morte di Pasolini, uscì sul mercato italiano nel gennaio 1976 e venne subito sequestrato. Le sue traversie giudiziarie durarono con fasi alterne sino al 1978. Alle 22,45 segue la poiezione dell’inquietante e poetico "Il matrimonio di maria Braun" di Rainer Werner Fassbinder, in cui una giovane tedesca, sposa di guerra, riesce a diventare, attraverso il mercato nero e la prostituzione, una brillante donna d’affari, rimanendo sempre leale al marito prima prigioniero, poi detenuto. Ricca parabola sul "miracolo" tedesco, Maria Braun è uno dei quattro personaggi femminili (con Lilì Marlene, Lola, Veronika Voss) attraverso i quali Fassbinder ha composto una quadrilogia sulla Germania nazista e postnazista.