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giovedì 25 aprile 2024

Burton, Amelio e Almási

27-11-2008
Giovedì 27 ritorna l’omaggio al Cinema di Tim Burton, al CineCittà cineclub di via Pisana, con la proiezione a partire dalle ore 20,30 dell’indimenticabile pipistrellesco del 1992: Batman il ritorno (Barman returns) con Christopher Walken, Michelle Pfeiffer, Danny DeVito, Michael Keaton. Abbandonato bambino nelle fogne dai genitori, il Pinguino vuole vendicarsi contro la città di Gotham con la complicità di Shreck, supercapitalista inquinatore senza scrupoli. Più ancora che nel film precedente, la centralità di Batman-Bruce Wayne è sacrificata ai suoi due nemici e a Catwoman, altra creatura dalla doppia personalità, ambigua nella sua neutralità. Più che un seguito del primo Batman burtoniano, è un riassunto delle idee del geniale regista: il ritmo disteso della narrazione contraddice le regole del cinema d’azione e del sottogenere dyna movie; l’accento si spostasui temi della diversità e dell’umiliazione, della solitudine e del riscatto. Il trio dei nemici è superbo; lo splendore figurativo e le invenzioni registiche riscattano qualche debolezza della sceneggiatura. Caso raro di film d’autore che costa 75 milioni di dollari. Alle ore 22,45 si conclude la rassegna "Maestri italiani": Gianni Amelio con la proiezione del bellissimo: Lamercia (Id.) diretto nel 1994, con Michele Placido, Enrico Lo Verso, Piro Milkani, Elida Janushi, Carmelo Di Mazzarelli, Elida Janushi. Abbandonato dal suo socio con cui nell’Albania del 1991 aveva progettato una grossa speculazione, l’italiano Gino cerca di tornare in Italia portandosi con sé Spiro, ovvero Michele Talarico, un compatriota che ha perso la memoria e crede di essere in Sicilia, pronto a emigrare verso l’America. In bilico tra epica e intimismo, realismo e metafora, è un film di viaggio a 2 strati: il 1° è sugli albanesi che nel ’91, usciti dagli orrori del comunismo reale e attratti dalla merda televisiva, si precipitano verso l’Italia, illusoria America del paradiso capitalista; il 2°, quello “vero”, è sull’emigrazione italiana del primo dopoguerra. Di solito si raccontano storie di ieri per parlare dell’oggi. Amelio ribalta genialmente lo schema. Da venerdì 28 a domenica 30 novembre in programmazione (con doppio spettacolo alle ore 20,45 e 22,45), in prima visione, il nuovo film del talentuoso regista ungherese Tamás Almási tratto da un racconto di Margit Halász: Mario il Mago (Márió, a varázsló) interpretato da Franco Nero, Julia Nyako, Vittorio Marsiglia, Attila Egyed, Zsolt Trill, Antonio Grosso, József Gyabronka, Ági Szirtes. “Mario il Mago” è un film tratto da una storia vera accaduta in un piccolo villaggio ungherese. È ambientato dopo la caduta del muro di Berlino, quando democrazia e capitalismo fanno capolino nei paesi dell’Est. Qui vengono aperti numerosi stabilimenti a basso costo, che sfruttano la manodopera locale .In questo quadro si sviluppa la storia dell’ungherese Veronica e di Mario, l’affascinante imprenditore italiano, la cui venuta nell’Est genera un clima di cambiamenti e di libertà. In tale magia, creata anche dal mistero del bel Mario, Veronica rimane totalmente ammaliata. Precede l’arrivo di Mario, il simpatico italiano Gerardo, che regalerà alle signore momenti gioviali, costruendo, all’interno della fabbrica, un’atmosfera divertente e familiare. Ma l’incanto è presto spezzato, e ci troviamo ad assistere, pur in toni leggeri quasi da commedia, al dramma di una donna, al cambiamento graduale del suo carattere, alla pazza, strepitosa passione del suo amore, fino ad un tragico, inaspettato, epilogo. Le proiezioni saranno tutte in pellicola! www.cinecittacineclub.org