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venerdì 19 aprile 2024

Alieni e maghi al Cinecittà

01-12-2008
Lunedì di cinema al Cinecittà di via Pisana. In programmazione il 1° dicembre alle ore 20,45 il nuovo film del talentuoso regista ungherese Tamás Almási tratto da un racconto di Margit Halász: Mario il Mago (Márió, a varázsló) interpretato da Franco Nero, Julia Nyako, Vittorio Marsiglia, Attila Egyed, Zsolt Trill, Antonio Grosso, József Gyabronka, Ági Szirtes. “Mario il Mago” è un film tratto da una storia vera accaduta in un piccolo villaggio ungherese. È ambientato dopo la caduta del muro di Berlino, quando democrazia e capitalismo fanno capolino nei paesi dell’Est. Qui vengono aperti numerosi stabilimenti a basso costo, che sfruttano la manodopera locale .In questo quadro si sviluppa la storia dell’ungherese Veronica e di Mario, l’affascinante imprenditore italiano, la cui venuta nell’Est genera un clima di cambiamenti e di libertà. In tale magia, creata anche dal mistero del bel Mario, Veronica rimane totalmente ammaliata. Precede l’arrivo di Mario, il simpatico italiano Gerardo, che regalerà alle signore momenti gioviali, costruendo, all’interno della fabbrica, un’atmosfera divertente e familiare. Ma l’incanto è presto spezzato, e ci troviamo ad assistere, pur in toni leggeri quasi da commedia, al dramma di una donna, al cambiamento graduale del suo carattere, alla pazza, strepitosa passione del suo amore, fino ad un tragico, inaspettato, epilogo. Alle ore 22,45 primo appuntamento con la rassegna "Il cinema e la città del futuro" e la proiezione di: Dark City (Id.) diretto da Alex Proyas nel 1998 ed interpretato da William Hurt, Jennifer Connelly, Rufus Sewell, Kiefer Sutherland, Richard O’Brien, Ian Richardson, Colin Friels, Mitchell Butel, Frank Gallacher, Bruce Spence, Melissa George, John Bluthal. Un popolo alieno in via di estinzione, vagante negli insondabili abissi del cosmo alla ricerca di un mondo giovane e vivo e di una razza cui carpire i segreti della forza vitale perduta, scende sulla Terra e si impadronisce di una città e di tutti i suoi abitanti. Dotati di terrificanti poteri mentali, gli extraterrestri usano gli ignari esseri umani come cavie, modificandone tutte le notti - tramite un procedimento chiamato "inoculazione" - le personalità e le identità e cambiando addirittura l'architettura della città, adattandola di continuo ai nuovi falsi ricordi instillati nella cittadinanza. Un solo uomo si rivela refrattario all'inoculazione, perchè ha acquisito gli stessi poteri mentali degli alieni. Presa pian piano coscienza della incredibile realtà, sa opporsi ai tentativi di eliminarlo, e in un terribile duello mentale finale riesce a vincere gli extraterrestri uccidendo il loro capo. Ennesimo film che deve qualcosa al celeberrimo "Tunnel sotto il mondo". La popolazione che si addormenta a comando a mezzanotte in punto e che nulla ricorda dei giorni passati, tranne il protagonista, è un classico del racconto di Frederick Pohl. Il tentativo di uscire ad ogni costo dalla città demolendo il muro che la racchiude è la parafrasi della fuga di Burckhardt da Tylerton. Grandi le scenografie "dark" di George Liddle e Patrick Tatopoulos, che ricordano molto il primo Batman di Burton e il mitico Blade Runner, mentre il personaggio dell'eroe dai latenti poteri sovrumani che alla fine impara a controllare e grazie ai quali sconfigge l'invincibile avversario, ha preceduto di poco l'"eletto" Keanu Reeves di Matrix.
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