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venerdì 19 aprile 2024

CineCittà cineclub: doppio appuntamento con ''La Fabbrica dei Sogni''

24-02-2011
Giovedì 24 febbraio c'è un nuovo doppio appuntamento con il ciclo cinematografico "La Fabbrica dei Sogni" al CineCittà cineclub di via Pisana 576. La prima proiezione a partire dalle ore 20,30 con il divertente e caustico: "Celebrity" (Id.) diretto da Woody Allen ed interpretato da Joe Mantegna, Kenneth Branagh, Melanie Griffith, Judy Davis, Leonardo DiCaprio.
La celebrità genera mostri: depressi, isterici, nevrastenici, libidinosi senza controllo, tossici, narcisisti. Non lo sono tutti gli 11 personaggi principali, ma quasi. Un'altra commedia metropolitana (nel grigio bianconero di Sven Nykvist), ambientata nei luoghi della New York medioalta: vernici di mostre, anteprime di grevi film europei, gabinetti di chirurghi plastici alla moda, studi televisivi, grandi alberghi. L'azione del 9° film di Allen senza Allen interprete fa perno su una coppia di divorziati: l'inaffidabile Lee (K. Branagh che parla e si muove come W. Allen, ma non è il suo alter ego) e Robin (J. Davis bravissima a recitare in chiave isterica), insegnante che diventa una star della TV. Si apre e si chiude, sulle prime note della Quinta di Beethoven, con la parola HELP (aiuto), metafora ironica e malinconica della decaduta cultura occidentale senza più destini né eroi.
A seguire alle ore 22,45 sarà la volta del perfido ed ispirato film di Robert Altman: "I Protagonisti" (The Player) del 1992, con Tim Robbins, Greta Scacchi, Fred Ward, Whoopi Goldberg.
Minacciato da uno sceneggiatore, rampante produttore esecutivo di Hollywood lo uccide accidentalmente. Vivrà felice con la sua vedova. Titolo italiano deviante per uno dei più intelligenti, perfidi e divertenti film hollywoodiani degli anni '90. È un falso giallo e una vera commedia. Tratto da un romanzo (1988) di Michael Tolkin e da lui stesso sceneggiato, è una satira iconoclasta di Hollywood, e la sua celebrazione: il vecchio R. Altman vi condensa il suo impietoso ma sorridente giudizio sulla “fabbrica dei sogni”, diretta da persone che, incapaci di sognare, hanno soltanto incubi di carriera. È anche un film sugli anni '80, anni sotto il segno dell'avidità di denaro e di successo, della stupidità arrogante o dell'incompetenza al potere, dell'edonismo più becero. Vi compaiono velocemente una settantina di attori più o meno famosi nella parte di sé stessi. Il grande giocatore (player) di questo film è lui, Robert Bernard Altman, classe 1925. Se n’è andato alla fine del 2006 senza nemmeno un Oscar, ovviamente. Ma con 12 premi tra New York, Londra, Cannes.
Info: www.cinecittacineclub.org