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martedì 16 aprile 2024

''Nazarin'' & ''I figli della violenza'' al CineCittà cineclub di Firenze

02-02-2012
Giovedì 2 febbraio 2012 prosegue al CineCittà cineclub di Firenze la rassegna "L'occhio tagliato: 16 subversive film", con la proiezione di due film del Maestro aragonese Luis Buñuel. La serata si apre alle ore 21.00 con la proiezione del messicano "Nazarin", interpretato da Francisco Rabal, Marga Lopez, Rita Macedo, e Jesús Fernández. Nazarin è un giovane sacerdote di origine spagnola che vive deliberatamente in estrema povertà, mettendo in pratica i principi evangelici che, invece di portare alla salvezza, non sembrano aver alcun risultato positivo. Basato su un racconto realista di Benito Pérez Galdós del 1895 e ambientato in Messico nei primi del Novecento, durante la dittatura di Porfirio Díaz ,la vicenda di Nazarin ha chiari riferimenti sia alla passione di Cristo che al Don Chisciotte e sottolinea con feroce ironia l'inapplicabilità dei principi cristiani in una realtà sociale degradata e brutale e il dominio del caso sulla volontà umana. Il ciclo continua alle ore 22.45 con il film vincitore del premio per la miglior regia al Festival di Cannes nel 1951, "I figli della violenza", interpretato da Alfonso Mejía, Estela Inda, Miguel Inclán, Roberto Cobo, Alma Delia Fuentes. Al centro del film vi è la vita di tre ragazzi di strada della periferia di Città del Messico: Pedro, Ojinto ed El Jaibo. Quest'ultimo si distingue dai primi due per il fatto che è un vero ragazzo di strada, senza famiglia, mentre Ojinto ha appena perso il padre e lo cerca durante il film, senza riuscirci, mentre Pedro vive con la madre, vedova e alle prese con cinque figli. Altri personaggi, come il musicista cieco e la ragazzina che vive con lui, ugualmente importanti, impreziosiscono questo affresco di umanità e brutalità di un periodo artistico del regista di Calanda. Buñuel porta in scena una realtà degradata che non offre alcuna opportunità di riscatto, una realtà che annulla le differenze fra vittima e carnefice, unificandoli nello stesso destino. Il film più neorealista di Bunuel, ma un neorealismo spurio, con molti elementi surrealisti tipici del regista spagnolo, che amplificano la ferocia della denuncia ad un universo privo di speranza. Per informazioni: www.cinecittacineclub.org