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venerdì 29 marzo 2024

''Leviathan'' di Lucien Castaign-Taylor all'Auditorium Cinema Stensen di Firenze

12-01-2014
Domenica 12 gennaio 2014, alle ore 20.30, presso la Fondazione Stensen (viale Don Minzoni, 25c) sarà presentato il documentario "Leviathan" di Lucien Castaign-Taylor.
Vincitore del Premio Speciale al Torino Film Festival come “uno dei lavori più originali del cinema contemporaneo” e pluripremiato al Festival del Cinema di Locarno (Don Quixote Award e FIPRESCI Prize), il film non ha mai trovato distribuzione in Italia ed approderà per la prima volta in sala con una proiezione unica nell’ambito del Novembre Stenseniano, il percorso di conferenze, dibattiti e proiezioni cinematografiche su tematiche socio culturali quest’anno dal titolo Soma-Psiche-Pneuma (Corpo-Anima-Spirito).
Opera di un docente di Harvard e un’antropologa, Leviathan parte dal progetto di descrivere la crisi di New Bedford, un tempo capitale mondiale della caccia alla balena e oggi principale porto di pesca industriale degli Stati Uniti (nota per essere il luogo dove Herman Melville scrisse Moby Dick). Il risultato, tuttavia, è qualcosa di completamente diverso. Un arsenale di piccolissime videocamere impermeabili, posizionate ad arte sul corpo di un peschereccio che solca le acque gelide dell’Atlantico – essere mostruoso, decadente e terribile: il Leviatano del titolo – costringono lo spettatore ad un’immedesimazione totale e straniante con la nave, tra la violenza delle onde, i corpi dei pesci, le grida dei gabbiani e lo sforzo umano, trasformando la visione in pura esperienza sensoriale.
Il documentario è un reportage vivido e brutale della pesca d’altura, dove la camera passa di mano in mano tra operatori ed equipaggio della nave, per insinuarsi poi tra le reti da pesca, scalare albero maestro e sospendersi pericolosamente sulla chiglia, in un’infinità di visioni soggettive che si fondono in un unico grande sguardo: quello del mostro marino. Uno sguardo appannato dalla salsedine, confuso dall’acqua e alterato dai ritmi del lavoro umano, in cui i contorni si perdono e le forme diventano ombre su cui domina il ruggito del mare, in una metafora tanto crudele quanto quotidiana dell’eterna lotta tra uomo e natura.
Per informazioni: www.stensen.org