Martedì 14 luglio ,alle
ore 21.00, il
Cinema Odeon di Firenze ospiterà un evento speciale: la
proiezione di
"Citizenfour",
film diretto da Laura Poitras su Edward Snowden e vincitore dell'Oscar 2015 come Miglior Documentario.
Ospite della serata sarà il giornalista
Giulietto Chiesa, in collegamento
via Skype e il film verrà proiettato in
versione originale con sottotitoli in italiano.Siamo nell'Hotel Mira di Hong Kong: rintanato in una delle stanze c'è il contractor della NSA (National Security Agency) Edward Snowden le cui rivelazioni di lì a poco rimbalzeranno tra i media planetari. È il giugno 2013, Snowden ha 29 anni e un'impressionante consapevolezza della gravità delle informazioni di cui è in possesso.
L'incontro con la macchina da presa della
regista Laura Poitras, alla presenza dei
giornalisti Glenn Greenwald e Ewen McAskill, dura otto giorni.
Citizenfour è l'alias con cui Snowden, tramite messaggi criptati,
ha contattato Greenwald e la Poitras (a gennaio dello stesso anno), dopo aver identificato lei come persona interessata ai fatti e averne verificato l’affidabilità.
In parallelo all
'intervista "posata" in albergo, emergono alcune
testimonianze ed episodi salienti sul tema dei big data e metadata: esponenti dell'agenzia per la sicurezza nazionale che negano di raccogliere dati personali di privati cittadini, con la complicità delle grandi compagnie di telecomunicazioni e, con grande sconcerto, l'adesione a tali politiche anche da parte di alcuni governi europei. Oltre a Snowden parla William Binney, suo precursore alla NSA nello "spifferare" (traduzione possibile di whistleblowing) la policy totalitaria dell'agenzia già nel 2006 e anche un rappresentante del movimento Occupy Wall Street, che illustra i concetti di linkability.
La straordinaria decisione senza ritorno di Snowden di venire allo scoperto al punto di rischiare la vita è una reazione alla delusione per le promesse disattese della politica obamiana. Oltre al danno, anche la beffa: una normativa anti Grande Fratello esisterebbe, ma non viene applicata, adducendo a scusa l'altrettanto grande alibi della sicurezza post 9/11.
L’
eccezionalità cinematografica di Citizenfour è nell'
intreccio di generi: un fatto di cronaca politica universalmente noto si trasforma in un
thriller dalla tensione hitchcockiana, ibridato a tratti da tocchi di
horror orientale e più spesso da codici da
spy story internazionale da serie di "Bourne". È anche
cinema-verità, per l'incertezza delle conseguenze della piega che prenderanno gli eventi e tanto di imprevisti sul set (l'allarme antincendio che fa sobbalzare tutti), ma al contempo non rinuncia a tocchi di
drammaturgia, come nel caso della scena finale con la comunicazione "cartacea" tra Greenwald e uno strabiliato Snowden, che riecheggia un'intimità virile alla "Tutti gli uomini del presidente".
Ancora prima di questa mescolanza di elementi, sta la rilevante
inversione di un processo abituale
del genere documentario: il protagonista, privato cittadino e iper competente in materia informatica, non è oggetto passivo di detection da parte del filmmaker ma è lui stesso l'artefice del "casting" di regista e sceneggiatori (i giornalisti). Decide le modalità di rivelazione di segreti e prove a lui noti, guida il racconto, anche a seconda dell’intensità della caccia che gli si stringe attorno (“vorrei che disegnassi un bersaglio sulla mia schiena”, chiede alla regista).
Sono molteplici gli interrogativi inquietanti e urgenti legati all'idea di essere tutti spiati nelle comunicazioni e nei movimenti fisici e di denaro (quando non da droni): in campo non c'è solo la limitazione dell'esplorazione intellettuale, che peraltro tradisce l'origine democratica della rete e la riporta a un suo uso prettamente militare, ma la stessa sopravvivenza delle garanzie democratiche.
Dalla vicenda di Edward Snowden sarà tratto il nuovo film di Oliver Stone, "Snowden", in uscita sugli schermi italiani nel 2016. Nel cast Joseph Gordon Levitt, Nicolas Cage e Melissa Leo.Per info:
www.odeonfirenze.com