Dal 16 al 18 marzo 2012 al
Teatro Lumière di Firenze (via di Ripoli, 231) sarà in scena lo spettacolo
"Piccoli crimini coniugali" di Eric Emmanuel Schmitt, con Marcello Sbigoli e Maria Paola Sacchetti, per la regia di Fiorella Sciarretta. Commedia nera dalla suspense sorprendente, "Piccoli crimini coniugali" è un inequivocabile parto del genio di Eric Emmanuel Schmitt, i cui tratti distintivi sono la capacità di raccontare storie umane entrando nel profondo della psicologia dei personaggi e il continuo giocare con questi e con il pubblico, in un ordito costruito per sorprendere, per sviare continuamente l'attenzione fino al finale inaspettato.
Romantica e nostalgica, questa commedia contiene in sè una riflessione sulla madre di tutte le guerre: quella all’interno della coppia. Protagonisti i coniugi Lisa e Gilles Sobiri. - Gilles ha subito un brutto incidente domestico e ha trascorso qualche tempo in ospedale, torna a casa completamente privo di memoria. Il salotto dei Sobiri diventa da subito un luogo claustrofobico. Gilles non riconosce più neppure la moglie e lei tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello, esaltandone le luci e cercando di oscurarne le ombre. Eppure arriva ad ammettere che il ménage si è spesso trasformato in un inferno. Andando avanti in questo agilissimo atto unico sono molte le cose che cominciano a non tornare. Come mai Lisa mente? E perché non vuole darsi fisicamente a Gilles, che pure è fortemente attratto da questa bella sconosciuta? Per quale motivo Gilles – che afferma di essere completamente privo di memoria – si ricorda di certi particolari del viaggio di nozze? Sono alcuni dei misteri di questo giallo coniugale in cui la verità non è mai ciò che sembra, dove la memoria (e la sua mancanza), la menzogna e la violenza vengono completamente riviste per assumere dei significati nuovi, inaspettatamente vivificanti. - Gilles si è fatto male cadendo accidentalmente da una scala? Oppure è scivolato mentre tentava di aggredire Lisa? O, al contrario, è stato aggredito da Lisa? Ognuno dei due, semplicemente, recita la propria parte in una “messa in scena dentro la messa in scena” che Schmitt gestisce con grazia e freschezza, giocando briosamente tanto col metateatro quanto con oggetti ostici quali “la verità”, “la colpa” e, soprattutto, “l’amore”. Per informazioni:
www.teatrolumiere.it