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venerdì 29 marzo 2024

Africani in Africa, dalle origini tribali all'arte popolare

07-01-2005
La mostra di Palazzo Pazzi-Ammannati dedicata all'arte contemporanea africana presenta più di 130 opere di artisti dei diversi Paesi dell'"Africa nera". L'arte popolare africana, madre della Pop art mondiale, trae certamente origine dall'arte etnico tribale , ma si aggancia anche ai nuovi richiami della pubblicità. E' il caso di Souley, senegalese, che illustra un'insegna di parrucchiere per uomo. Benard Asante (Ghana) è invece un convinto animalista ed usa soggetti zoomorfi (tartarughe, elefanti, scimmie, giraffe..) delineati da profili quasi astratti, che richiamano immagini oniriche. Dal Congo pittori come Lukawu e Djess denunciano i gravi problemi sociali della loro terra. Il primo è autore di dipinti come "Il mercato delle teste" dove le donne del villaggio offrono le teste dei loro mariti, e di "Alt!", una mano che tenta di bloccare la morte per fame e per abbandono. Il secondo usa le maschere derivanti dai riti tribali insieme a colori brillanti (Carnevale africano, Rito al tramonto, L'iniziazione). Cheff Mwai (Kenya) inserisce personaggi all’interno di tavolette di legno, Mandy's Meninwa (Nigeria) usa graffitismi neo primitivi e la staticità della figura umana (Principessa dalla perla rossa, Lo stregone blu). Kristopher Atikossie (Togo) trae ispirazione dai riti esoterici nel raffigurare l'uomo che si libera dall’ombra nera, lo spirito negativo. Particolari i totem in legno del nigeriano Salomon Uwuenwa: il leone, simbolo di forza e coraggio e della vicinanza tra uomo e animale; o la divinità che racchiude in sé la parte maschile e quella femminile nel totem della foresta. Dalla Tanzania infine provengono le affollate scene di vita quotidiana con gusto caricaturale di Maurus Mikael Malikita e i personaggi filiformi protagonisti del simbolismo magico di Georges Lilanga.

di Andrea Palanti