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venerdì 29 marzo 2024

Il compositore austriaco Peter Ablinger in concerto al Conservatorio Cherubini

13-11-2012
Arriva a Firenze per la nuova stagione del Conservatorio Cherubini "La musica parte da qui" il compositore austriaco Peter Ablinger. Ospite per la prima volta in Italia, Martedì 13 novembre 2012 alle ore 21.00 presso la Sala del Buonumore del Conservatorio (Piazza delle Belle Arti 1, ingresso libero) il compositore, sempre alla ricerca di linguaggi musicali nuovi e particolari, sarà protagonista di un concerto per elettronica e piano, insieme al pianista Emanuele Torquati, che introdurrà la serata. Ablinger eseguirà “Voices and piano”, opera iniziata nel 1998, scritta per la prima volta da Nicolas Hodges, ma tuttora aperta, che comprende una galleria di ritratti musicali di personaggi celebri o meno famosi, da Pasolini a Duchamp. La composizione, che si chiuderà con una parte in prima esecuzione, dedicata ad Anna Magnani, è un dialogo tra le ‘voci’ dei grandi dell’arte, affidate a dialoghi presi da interviste e racconti, rielaborate con l’elettronica, e il piano. A quest’ultimo, affidato a Torquati, pianista dedito alla musica contemporanea (tra i prossimi impegni la Filarmonica Slovena per il Festival cameristico Slowind e il Teatro Colon di Buenos Aires come solista con l'Orchestra Filarmonica Argentina), è affidato un ruolo concertante. Voices and piano è una colorata e sorprendente collezione di istantanee (tra i ritratti Valentina Tereshkova, prima donna discesa sulla luna, l'attrice Hanna Schygulla e Josè luis Borges) della durata variabile tra i 2 e i 5 minuti, che sfiora complessivamente le tre ore di musica. Dice Ablinger: “Mi piace pensare che Voice and Piano sia il mio un ciclo di canzoni, benché nessuno in effetti canti: le voci sono tutte dichiarazioni orali tratte da discorsi, interviste o letture. E il piano non accompagna davvero le voci: la relazione dei due è più una competizione o confronto. Il parlato e la musica si confrontano. Potremmo pure dire: realtà e percezione. La realtà/discorso è continua, la percezione/musica una griglia che cerca di avvicinarsi alla prima. A dire il vero la parte per pianoforte è la scansione temporale e spettrale della voce, qualcosa simile a una fotografia a griglie grezze. Meglio, la parte per pianoforte è l’analisi della voce: la musica analizza la realtà”. Con un’attenzione costante ai temi della udibilità e della graduazione, il compositore austriaco Peter Ablinger ritiene la musica un campo aperto anziché un sistema isolato. Nato nel 1959 in Austria, e attualmente residente a Berlino, ha studiato pianoforte jazz presso il conservatorio a Graz, passando poi alla composizione. È stato recentemente eletto nuovo membro della Academy of Fine Arts in Berlin. È tra i pochi artisti che lavorano con il rumore privandolo da tutti i simbolismi (vale a dire come significante del caos, energia, entropia, disordine), concentrandosi sulla natura del suono, del tempo e dello spazio.

Per ulteriori informazioni www.conservatorio.firenze.it