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giovedì 18 aprile 2024

''Come le strisce che lasciano gli aerei'': Vasco Brondi alla Sala Vanni

02-12-2012

Domenica 2 dicembre 2012 la Sala Vanni ospita Vasco Brondi, autore del progetto musicale "Le luci della centrale elettrica". Il cantante presenta il nuovo libro "Come le strisce che lasciano gli aerei". L'incontro, che vede la partecipazione anche di Andrea Bruno e Fulvio Paloscia, giornalista de La Repubblica, è una preziosa occasione per incontrare uno degli artisti più amati della nuova scena italiana. Vasco Brondi si è messo in evidenza con l'album d'esordio "Canzoni da spiaggia deturpata", per il quale ha vinto la "Targa Tenco" come migliore opera prima, il Premio Fimi, il premio MEI, il Premio Musica & Dischi e il Premio Fuori dal Mucchio. La sua carriera è proseguita con il secondo album del 2010 "Per ora noi la chiameremo felicità" dove è iniziata la collaborazione con il fumettista Andrea Bruno che realizza la copertina e il booklet dell'album.
Al centro di "Come le strisce che lasciano gli aerei"  sono Micol, lunghi capelli rossi sotto il casco integrale. Rashid, il nordafricano con la maglietta della nazionale italiana. Poi Rico, felpa rossa con il cappuccio e una grondaia sotto il braccio. Tre personaggi che si incrociano, si incontrano, si evitano. Ma si assomigliano: gli stessi pensieri, gli stessi gesti apparentemente insensati. Fanno da sfondo alle loro vite i-phone center, quasi una succursale della propria casa, dove i momenti più intimi vengono esibiti in pubblico; la radio e la televisione che fanno la cronaca dell’ennesimo esodo; i cieli solcati da aerei che partono e arrivano lasciando nel cielo la loro scia.
“È una storia scarna, fatta di simboli e di poche parole – racconta Vasco Brondi – Di situazioni e panorami che spiegano da soli quello che succede. Le parole le ho usate più che altro per descrivere le immagini ad Andrea, i particolari, gli sfondi, le facce, i personaggi secondari, i cieli. È soprattutto una storia sulle partenze, sull’ansia di andarsene che è la stessa in posti così lontani e in persone con percorsi così diversi. Come dire che a volte non c’è una destinazione chiara ma ci sono insofferenze e sogni precisi. C’è anche un amore impossibile che infatti non funziona, è un accenno di amore.”
“Come le strisce è per me innanzitutto una storia di luoghi – aggiunge Andrea Bruno – Luoghi che forse appartengono soprattutto alla memoria personale di Vasco, ma che in qualche modo mi sono risultati immediatamente evidenti, direi addirittura visibili. Il fumetto é racconto per immagini, e la qualità visiva della storia di Vasco ha fatto sì che il mio lavoro di trasposizione in disegni procedesse da subito con una certa naturalezza e senza troppi incidenti. In un certo senso dovevo solamente disegnare quello che vedevo.”

B.G.