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venerdì 19 aprile 2024

''Brac’s Art on Table'', il Geografood di Marzia Castelli alla Libreria Brac di Firenze

31-01-2013

Nuovo appuntamento dal 1 al 28 febbraio 2013 alla Libreria Brac (via de’ Vagellai, 18r - Firenze) con la fotografia per "Brac’s Art on Table" che questa volta vede protagonista Marzia Castelli.
Si tratta di una mostra orizzontale della libreria Brac, che vede ogni mese protagonista un artista invitato a produrre le tovagliette per i tavoli del locale, questa volta saranno mostrati gli scatti di Marzia Castelli, nei quali reinterpreta gli alimenti attraverso gli stilemi della foto per la pubblicità, ottenendo un effetto di spaesamento che invita lo spettatore a una riflessione  su un mélange globalizzato di cibi non più rappresentativi di un’area geografica. Presenta un lavoro che ben si addice alla Brac, luogo in cui immagine, contemporaneità, arte e cibo si fondono.
Originaria di Ascoli Piceno, dopo la laurea in Architettura conseguita a Firenze, si trasferisce prima a Londra, dove studia montaggio e regia, e poi a Madrid, dove inizia a lavorare presso lo studio pubblicitario La Bombilla FX, per composizioni grafiche e animazioni 2D. Torna infine in Italia e attualmente lavora a Firenze presso uno studio di architettura.
Sin dal periodo universitario coltiva la sua passione per la fotografia frequentando corsi e partecipando a diversi workshop, tra cui uno a New York con i fotografi Shelby Lee Adams e Kristin Holcomb.
Questa mostra è accompagnata da un testo critico di Federica Mariani:
L’essenzialità degli alimenti si fa città, nazione, continente: la bandiera Americana, la caotica Shangai, l’Africa, il Brasile, tutto viene reinterpretato secondo una geografia degli alimenti ormai globalizzata. Città lontane e città vicine, come San Benedetto del Tronto dove la riviera delle palme è identificata da un filare di ananas. La bravura di MRZ sta anche in questo: ogni cibo ha la sua particolare e puntuale identificazione con il mondo, come i segni zodiacali che diventano pervasi di sapori e di odori senza essere sconvolti nel loro essere, ma reinterpretati nel contorno e nella sostanza. (…)Noi non siamo più quello che mangiamo, ormai tutto è relativo e il cibo diventa soggetto privilegiato di una visione estetica del mondo secondo differenti aree, il GEOGRAFOOD appunto.”

Per maggiori informazioni: www.libreriabrac.net

G.B.