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giovedì 28 marzo 2024

Kolja Blacher ed il Quartetto di Tokyo in concerto al Teatro della Pergola

16-03-2013
Una tripletta di appuntamenti eccezionali, anche per l’unicità e l’esclusività delle proposte, segna il lungo week end degli Amici della Musica di Firenze. Unica data italiana – in esclusiva per gli Amici della Musica di Firenze – quella che, Sabato 16 Marzo al Teatro della Pergola (ore 16), vede l’avvio di una nuova integrale dei Duetti e dei Trii con pianoforte di Beethoven e la presenza di un terzetto di prestigio internazionale: interpreti riuniti intorno alla figura di un formidabile violinista come Kolja Blacher, musicista di fama mondiale, protagonista di pluripremiate incisioni con Claudio Abbado e a suo tempo il più giovane primo violino nella storia dei Berliner Philharmoniker; per l’occasione sarà affiancato dal violoncellista salisburghese Clemens Hagen, membro del celeberrimo Quartetto Hagen e rinomato solista che affida le sue acclamate interpretazioni ad uno Stradivari del 1698, e al giovane pianista russo Kirill Gerstein, formatosi studiando il repertorio jazz e perfezionatosi al Tanglewood Music Center. Tre musicisti che sono soliti ritrovarsi nel nome del comune amore per la musica da camera e che a Firenze avviano un progetto interamente dedicato a Beethoven che viene presentato anche a Basilea e Vienna Ultime due date programmate in Italia quelle del Quartetto di Tokyo, celeberrima formazione da camera sulla cresta dell’onda da più di quarant’anni che concluderà la sua carriera internazionale a Firenze, dove fece la sua prima apparizione per gli Amici della Musica nel 1971, agli esordi della sua affermazione internazionale. Il Quartetto di Tokyo ha infatti deciso di ritirarsi a Giugno, concludendo la sua celebrata e prestigiosa attività musicale in tutto il mondo. Un doppio e irrinunciabile appuntamento, nell’ambito del ciclo Il mondo del Quartetto, proposto per Domenica 17 (ore 21) e Lunedì 18 Marzo (ore 21), al Teatro della Pergola. Nei programmi presentati dialogano, sottolineando affinità e differenze, stili ed epoche, il Settecento di Haydn, il Novecento di Bartok, l’Ottocento di Mendelssohn e Schubert. Haydn (Quartetto op.77 n.1) e Bartok (Quartetto n.3) si confrontano già nel concerto di Domenica, chiuso dal Quartetto op.44 n.2 di Mendelssohn; ed è un abbinamento che viene ripresentato anche in quello di Domenica, stavolta avvicinando i due lavori estremi di Haydn (Quartetto op.103, in soli due movimenti) e Bartok (Quartetto n.6), a sorpresa suggellato da un sommo capolavoro per cinque archi: il Quintetto op.163 di Schubert, pagina scritta poco prima della morte e che pare sublimare la voce disperata e sommessa del suo autore in un ultimo anelito di vita. Al Quartetto di Tokyo si unisce qui – per una formazione che in Italia viene ospitata solo dagli Amici della Musica – il violoncellista britannico David Watkin: già prima parte della Philharmonia Orchestra, solista nel progetto Bach Cantate Pilgrimage di John Eliot Gardiner, si è unito al Quartetto di Tokyo proprio per eseguire il Quintetto di Schubert alla Wigmore Hall di Londra e per realizzarne una recente incisione. Due concerti per tornare ad ascoltare il Quartetto di Tokyo, sulla cresta dell’onda da più di quarant’anni (i suoi fondatori originali si riunirono nel 1969 alla mitica Juilliard School of Music di New York, ma portando con sé gli insegnamenti della Scuola di Musica Toho di Tokyo), ammirato in concerti e registrazioni per lo smalto tecnico e la luminosità dello stile interpretativo. Assai apprezzata è anche l’intensa attività didattica del Quartetto di Tokyo, svolta a Cleveland e alla Yale School of Music, nel villaggio di Norfolk. I musicisti del Quartetto di Tokyo suonano quattro strumenti Stradivari, posseduti e suonati dal leggendario Paganini.

Per informazioni: www.amicimusica.fi.it