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giovedì 28 marzo 2024

Mostro di Firenze, processo al processo

22-02-2005
Nell'avvincente controinchiesta di Nino Filastò che smonta alla radice gli ultimi quindici anni di indagini sul mostro di Firenze, i veri protagonisti in negativo sono gli inquirenti, ovvero il processo all’italiana che, per quanto a distanza, conserva salde radici nelle pratiche famigerate della Santa Inquisizione. In questa Storia delle Merende Infami (Maschietto editore), Filastò prende esplicite distanze da quanti oggi mandano facilmente alla sbarra i magistrati a tutto vantaggio di un vasto malcostume in doppio petto, ma non si concede scrupoli quando si tratta di mettere sotto inchiesta l'inchiesta più lunga (ben 36 anni) dell’intera storia nazionale. Filastò, penalista, saggista, romanziere, è il difensore del postino Mario Vanni che sta scontando l'ergastolo per alcuni dei 16 delitti accertati del mostro di Firenze. Conosce dunque le pieghe più intime del processo di cui cita nel libro fatti precisi e circostanze. Ne ricostruisce gli eventi con l'aiuto di due investigatori da lui stesso ingaggiati, ne sottolinea in dettaglio le clamorose contraddizioni, le forzature, i passaggi illogici, i contorcimenti, i vuoti inspiegabili, le cecità più o meno volute e conclamate. E denuncia senza giri di parole le libertà inaccettabili che la pubblica accusa spesso si è concessa. L'aspetto paradossale della questione, ricorda Filastò, è che gli elementi che hanno impresso all’inchiesta una svolta decisiva (dal serial killer isolato ai compagni di merende e poi alla setta satanica che ha finito per coinvolgere anche la procura di Perugia) in alcun modo reggono a un vero esame. Tant'è che nella sola circostanza in cui sono stati messi alla prova (il processo d'appello Pacciani) sono stati fatti a pezzi da giudici finalmente attenti e da una sentenza rigorosa.