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sabato 27 aprile 2024

''Il Farnace'' di Antonio Vivaldi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

29-05-2013

Mercoledì 29 e venerdì 31 maggio 2013 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sarà rappresentata per la prima volta un'opera di Antonio Vivaldi, "Il Farnace". Antonio Vivaldi (Venezia 1678 - Vienna 1741) terminò Il Farnace nel 1738, affinché fosse rappresentato a Ferrara in occasione del carnevale del 1739; l’opera venne però cancellata dalla programmazione, dopo il fiasco, pilotato, del Siroe, andato in scena il 2 gennaio di quell’anno. Nel 1741 Vivaldi morì, senza aver messo in scena il titolo, che aveva nuovamente rielaborato, a più di sessant’anni; successivamente l’autore e le sue opere caddero in una sorta di damnatio memoriae, per essere poi riesumati e riediti nella Renaissance che permise di riscoprire Vivaldi all’inizio del Novecento. Il Farnace, in quest’edizione, vede la sua prima rappresentazione assoluta (infatti non andò mai in scena mentre era in vita l’autore) mercoledì 29 maggio 2013, ore 20.30, al Teatro Comunale (con una seconda recita venerdì 31 maggio), nell’ambito del Festival del Maggio Musicale Fiorentino 2013. In verità, una prima versione del Farnace aveva visto la luce già nel 1727, da allora, per più di 11 anni, per la fortuna e l’apprezzamento che arrisero al soggetto, Antonio Vivaldi continuò a riproporre l’opera, cimentandosi in 8 edizioni, tutte diverse; l’ultima, quella del 1738 si dimostrò ben lontana dalla prima, per stile musicale -sicuramente influenzato dalla moda ‘napoletana’ dell’epoca-, e nel testo, su libretto di Antonio Maria Lucchini. Di questa edizione non è pervenuto il III atto, e dunque vengono proposti nell’allestimento fiorentino -fedelmente a quanto sopravvissuto nel manoscritto a noi pervenuto, e conservato oggi alla Nazionale Torino- i primi due atti, che terminano con un duetto d’amore fra due personaggi minori, Selinda e Aquilio. Al posto del III atto, a riportare lo spettatore nell’atmosfera cupa e torva della trama, Federico Maria Sardelli e Marco Gandini hanno deciso di riproporre l’aria di Farnace della scena VI, atto II, ‘Perdona, o figlio amato’, nell’edizione del 1727, ‘Gelido in ogni vena’, che si discosta dall’ultima stesura nelle parole e nella linea musicale. Marco Gandini riprende l’opera barocca e la colloca in una dimensione priva di connotazioni temporali o geografiche, così da astrarre le tinte accese del libretto e le marcate caratterizzazioni dei personaggi, quasi fossero quadri di un’esposizione, in un’azione, ricca di cambi scena, molto ritmata e serrata, che verrà ancora più accentuata con l’aiuto di luci e proiezioni.

Riportiamo il soggetto, come recita l’argomento premesso dall’autore al libretto:

“ARGOMENTO: Farnace fu uno de’ figlioli di Mitridate re di Ponto, e successe come maggiore d’età de’ regni paterni da poi che l’armi romane obbligorno quel principe già sconfitto ad uccidersi con la propria sua spada. Insidiò Mitridate, vivendo, a Berenice regina di Cappadocia per l’avidità d’occupar anche quel dominio, e con l’occasione, che questa regina rimase vedova d’Ariarate suo sposo, non solamente le fece uccidere un figlio, che di questo avea avuto, ma le impedì, e frastornò le seconde nozze con Mitridate re della Bitinia di lei invaghito. In tale stato di cose aspirando Farnace all’unica figlia di Berenice per l’odio implacabile, ch’essa regina portava a Mitridate, la rapì, e la sposò ad onta della madre, la quale in vendetta di tali affronti, e violenze s’unì con l’armi romane contro Farnace, e contro la figlia medesima, che a maritarsi con esso avea consentito, e ne procurò con ogni suo sforzo la totale rovina.”

Le vicende sono a metà fra la storia ed il mito, e fra le fonti antiche che le riportano ricordiamo Velleio Patercolo, Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo; Floro, Compendio di Tito Livio, I; Appiano di Alessandria, Guerre mitridatiche.

Per informazioni: www.maggiofiorentino.com