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sabato 20 aprile 2024

Il Macbeth di Giuseppe Verdi, nella prima edizione del 1847 ritorna al Teatro della Pergola

17-06-2013
Nell’anno in cui ricorrono i 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi (1813-2013), il Festival del Maggio Musicale Fiorentino propone per sei recite al Teatro della Pergola di Firenze (dal 17 al 25 giugno), in una nuova produzione firmata da Graham Vick e diretta da James Conlon, l’unico titolo verdiano andato in scena in prima assoluta a Firenze: "Macbeth", nell’edizione del 1847, da allora mai più ripreso nelle stagioni e nei teatri fiorentini. Ispirato all’omonima vicenda, narrata da Shakespeare nel 1608, e successivamente tradotta da Schiller (entrambe fonti care al compositore), il dramma di Verdi -che rimase affascinato dalla perversione e dalla bramosia di potere, da orrendi misfatti e intrighi di corte, dall’accecamento e dalla spasmodica ambizione di Macbeth e della Lady- venne rivisto, nel libretto e nella musica, quasi vent’anni dopo (1865), reso più moderno per il pubblico parigino, adeguato ai canoni previsti dal grand opéra. Quasi tutte le differenze fra le due edizioni possono essere ricondotte al personaggio principale: nell’edizione 1847 l’accento è posto su Macbeth, nel 1865 sulla Lady; nella prima versione il protagonista muore in scena, nella rivisitazione più tarda viene sostituita dal coro trionfale, che inneggia alla vittoria di Macduff e all’incoronazione di Malcolm. Sicuramente la versione più nota al grande pubblico è quest’ultima, andata in scena ben cinque volte nelle stagioni del Teatro Comunale: maggio 1851, diretta da Vittorio Gui; gennaio 1869, diretta da Bruno Bartoletti; maggio 1975, diretta da Riccardo Muti; novembre 1995 diretta da James Conlon; novembre 2002 diretta da Julia Jones e Nir Kabaretti. Si tratta dunque di un’occasione importante, che fa rinascere il ‘dramma scozzese’ a Firenze, dopo 166 anni (14 marzo 1847 – 17 giugno 2013), esattamente nel luogo dove era stato concepito, che vide Verdi impegnato in prima persona, nella composizione, nella regia e nell’allestimento, in prova e sul podio, in una nuova produzione, molto fedele alla partitura, ma al contempo dirompente e potente nell’interpretazione e nei dettagli, nelle suggestioni che imporrà agli spettatori, in grado di risaltare la disarmante attualità del dramma e la veemenza della musica verdiana. Graham Vick ritorna a Firenze, dove è stato più volte apprezzato dal pubblico e dalla critica, fin da Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Brecht e Weill che ne segnò, nel Maggio 1990, il folgorante esordio, cui seguirono, nel 1996, Lucia di Lammermoor, più volte ripresa a Firenze ma anche in tournée in Giappone, lo splendido Tamerlano di Händel, Premio Abbiati nel 2001, i colossali Troyens di Berlioz nel Maggio 2002, un Rigoletto di bruciante forza drammatica nel 2003 e due titoli diversissimi fra loro quali I maestri cantori di Richard Wagner e l’Idomeneo di Mozart nel 67° Maggio del 2004, entrambi accolti dal favore di pubblico e critica.

Per informazioni: www.maggiofiorentino.com