Dal 5 ottobre al 16 novembre la
Galleria Alessandro Bagnai ospita
la personale
"Continuum" di Rolando Deval. In mostra una selezione dei
recenti lavori dell’artista:
Grounds, realizzati dallo strappo di carta
gialla, una carta impermeabile conosciuta come “carta da macellaio”;
Still, i quali nascono dal contorno delle fibre che l’artista estrae dal
feltro e le più recenti opere in ferro:
Grounds, Butterfly e
Fall.
Piuttosto che una rassegna dei recenti lavori dell'artista,
l'allestimento di questo ciclo di opere si propone di mettere in relazione e
dialogo i vari lavori, in una topografia di punti di forza. “
Nei campi
vuoti dei disegni di Rolando Deval, incolori o dipinti in poche sfumature color
terra, linee tenui e sottili circoscrivono regioni e zone diverse, e tuttavia i
confini appaiono del tutto naturali, come fisicamente dati, sono solidi e di
un’oggettività rassicurante, quasi fossero scaturiti spontaneamente” per
dirla con le parole di Lòrànd Hegyi.
Se da una parte lo spazio dello studio è
il luogo che genera le forme, il campo della galleria è il dispositivo che
permette alle forme di manifestarsi nella propria compiutezza.
Se per un
verso il concetto di evoluzione formale è estraneo all'artista – il cui lavoro
da un paio di decenni si svolge sempre attorno agli stessi elementi fondanti –
per un altro egli affida il movimento del lavoro alla linea: perennemente
instabile, incessantemente estensibile, mai riducibile a confine della realtà
che dovrebbe delimitare.
Linea che in realtà non è nient'altro che uno
strappo, un orlo “finemente e infinitamente” sfrangiato, come scrive Jean-Luc
Nancy nel testo dedicato all'artista (presente in catalogo), “
Nulla
dimora, nulla s'identifica, tutto oscilla, tutto vacilla e resta sospeso in
un'indecisione grazie alla quale solamente possono aver luogo i cominciamenti,
le nascite, i segni che non segnalano che i propri cenni, il fondo assolutamente
reale mai fondato di ogni cosa.”
La mostra si propone di comporre una
mappa di stazioni nelle quali il continuum delle linee in fremito incessante, il
ripetersi ossessivo delle superfici, il fluire ininterrotto delle cellule le une
nelle altre cercano un momentaneo punto fermo, una sosta di riposo, forse
una dormienza (concetto botanico caro all'artista), nella sospensione
spazio-temporale della dimora
espositiva.
Il catalogo
della mostra includerà i testi di Lòrànd Hegyi, Jean Luc Nancy, Fiorenza Conte e
Clemens - Carl Harle.
Rolando Deval, nato ad Aosta nel 1951, vive
e lavora a Trequanda, in provincia di Siena. Ha tenuto mostre personali e
collettive in numerose gallerie e musei, tra le altre le recenti mostre presso
Frankendael Foundation, Amsterdam (2012) e il Museo Marino Marini, Firenze
(2012).
Info:
www.galleriabagnai.it