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venerdì 29 marzo 2024

Giovanni Spadolini: la questione ebraica e lo Stato d'Israele

04-12-2013

Il Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio è stata la cornice di presentazione del libro "Giovanni Spadolini: la questione ebraica e lo Stato di Israele", di Valentino Baldacci.
All’incontro, promosso dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia, con il patrocinio della Comunità ebraica di Firenze e dell’Associazione Amici di Israele Toscana, hanno partecipato Cosimo Ceccuti, Sandro Rogari, Luciano Baldini e Sara Cividalli, ed il Presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani.
L'opera, uscita in prossimità del XX anniversario della morte di Spadolini, ripercorre e analizza per la prima volta i molti episodi che legano la figura dello statista fiorentino alla questione ebraica. Le sue posizioni in difesa dello Stato d’Israele e del suo popolo lo misero più volte in urto con personaggi quali Fanfani, Craxi o Andreotti, facendo allo stesso tempo di lui un interlocutore privilegiato della comunità ebraica.
Nella sua lunga attività di storico, di giornalista, di uomo politico e di statista Giovanni Spadolini ebbe una costante attenzione nei confronti della questione ebraica, che lo portò a guardare con crescente interesse allo Stato di Israele, non solo come protagonista delle vicende del Medio Oriente ma anche come espressione di un’originale formula economica e sociale e soprattutto di valori etici, collegando direttamente la nascita del sionismo al Risorgimento italiano, attraverso l’insegnamento di Mazzini e di Cattaneo. Insignito delle lauree honoris causa delle Università di Tel Aviv e di Gerusalemme, Spadolini è ricordato nello Stato ebraico con un bosco a lui intitolato.
Spadolini –ha detto il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani- è stato un grande statista, un uomo che ha legato il suo nome ad un’opera di divulgazione che ancora vive con la Fondazione guidata da Cosimo Ceccuti. La veduta laica e progressista che Spadolini interpretò, ci ricorda momenti di grande importanza per l'Italia che il suo legame con Firenze contribuirono ad esaltare”.

di Alessio Vagaggini