Città di Firenze
Home > Webzine > ''Sogni di marmo: i progetti incompiuti di Michelangelo'' al Museo Casa Buonarroti
venerdì 29 marzo 2024

''Sogni di marmo: i progetti incompiuti di Michelangelo'' al Museo Casa Buonarroti

15-04-2014
Immaginate una vostra ipotetica visione del mondo, del corpo, della bellezza, aggiungete una goccia d'estro di artista, l'ardore della sua immaginazione e moltiplicatela per un pizzico di incessante anelito di perfezione. Otterrete la ricetta perfetta per gustare il dinamismo, l'irrequietezza, i tormenti e le ansie di una delle più spiccanti personalità del Rinascimento italiano. Se potessimo guardare anche per un'unica volta negli occhi di Michelangelo Buonarroti saremmo rapiti dall'ardere di un sottile ma deciso bagliore. Dall'ossessione per la perfezione della figura, della forma e per l'armonia delle proporzioni, delle grandezze, tanto che non a caso si parla ancora oggi di "misure michelangiolesche". Un uomo che nonostante il prestigio artistico lasciò numerose opere incomplete, non riuscendo talvolta a trasformare quel barlume primordiale in fuoco divampante. Così la collaborazione tra la Fondazione Casa Buonarroti e l'Istituto Lorenzo de' Medici decide di rendere omaggio alla sua immaginazione con "Sogni di marmo: i progetti incompiuti di Michelangelo". Dieci disegni, dall'eccellenza invidiata e richiesta in tutto il mondo, ospitati da Casa Buonarroti e aperti al pubblico, rivelano i desideri di Michelangelo per la Tomba di Giulio II della Rovere e per la facciata della Basilica di San Lorenzo. Due studi che si accavallano nella vita di un artista frequentemente distratto dalla passione e devozione per il marmo, in cui dall'inizio riusciva a scorgere l'essenza intrinseca di un'opera d'arte, come se la mano dello scultore dovesse soltanto tirar via una forma perfetta dalla materia in eccesso. Ai disegni preparatori, alcuni dei quali "inediti" per il panorama fiorentino, si associano quattro lettere (di cui tre esposte per la prima volta nella nostra città), che mettono in luce gli ostacoli e le difficoltà quotidiane che Michelangelo dovette affrontare: i problemi con i fornitori, con gli esecutori testamentari di Giulio II, i conflitti forse con la stessa psicosi del proprio carattere e nel domare una selvaggia triade di sentimenti scultorei, pittorci e architettonici, spesso simbolicamente evocata dall'armonico intreccio di tre ghirlande. Infintio il travaglio dell'impresa della tomba, terminata soltanto nel 1545 come semplice monumento e per la quale Michelangelo scolpì la maestosa statua del "Mosè", dall'anatomia vigorosa e proporzionata, un progetto che fu disturbato dall'ambizione per la facciata di San Lorenzo, frenata e ridimensionata nel 1520 a favore di un disegno più semplice e alimentata di nuovo nel 2011, con l'iniziativa senza seguito di donare alla Basilica le fattezze auspicate dall'artista. Una mente ossessionata dal raggiungimento di quell' "optimum", di quella precisione per cui sacrificò e distrusse "gran numero di disegni, schizzi e cartoni fatti di man sua, acciò nessuno vedessi le fatiche durate da lui et i modi di tentare l’ingegno suo, per non apparire se non perfetto”, racconta il Vasari. Parole che descrivono la sua irrequitezza, l'introversione senza pace e che ci guidano alla scoperta della meraviglia, della rarità, dello splendore di queste sottili e precise linee che accarezzarono allora la fantasia di Michelangelo ed oggi sfiorano la nostra; che offrono un timido e graduale sguardo sul mondo dei sogni, riaprendo un personale cassetto dei desideri mai realizzati. Un assaggio di quegli ingredienti mancanti che, per il loro fascino e mistero, sono forse i più saporiti.

"La pictura e la scultura, la fatica e la fede m'an rovinato e va tuttavia di male in peggio"
Michelangelo Buonarroti

La mostra resterà aperta fino al 27 aprile 2014. Per informazioni: www.casabuonarroti.it

di Enrica Pulcinelli