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martedì 16 aprile 2024

Dall’omaggio a Clemente Terni a Luciano Berio, concerto dell’Ensemble di Musica Contemporanea

27-06-2014

La musica del ‘900 sarà protagonista, venerdi 27 giugno, del concerto dell’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio Cherubini di Firenze. Ad essere interpretati saranno i capolavori dei compositori più noti, principalmente di area fiorentina, esponenti di spicco della Schola fondata negli anni ’50: da Mario Castelnuovo Tedesco a Pietro Grossi, da Luciano Berio a Carlo Prosperi, Niccolò Castiglioni, Arrigo Benvenuti, Bruno Bartolozzi e Marek Pasieczny, con un omaggio speciale a Clemente Terni, già docente del conservatorio, nel 10° anno dalla scomparsa. I brani saranno affiancati alle prime esecuzioni nazionali di sei nuove composizioni di giovani autori, scritte per l’occasione da altrettanti studenti del Conservatorio, selezionati da una commissione interna (piazza delle Belle Arti, n.2, Firenze, ore 21.00).

Scendendo nello specifico, ecco ‘Polifoneco’ di Ian Scott, brano che sfrutta le leggi di riflessione del suono (eco e riverbero) per creare spazi sonori in un percorso ‘virtuale’, con Carmine Natale e Niccolò Angioni alla tromba, Andrea Soldani al trombone e Li Chunmeng all’organo; ‘Tangenza del niente’ di Francesco Oliveto, in cui il titolo della composizione s'ispira a una poesia di Eugenio Montale, Annaspando. In esso, i tre strumenti impiegati (clarinetto, chitarra elettrica e vibrafono) dialogano tra diverse lingue, caratterizzati da una scrittura eterogenea che prende spunti da Luciano Berio, Pat Metheny e Béla Bartók. Un vero e proprio viaggio in musica, che sarà interpretato da Iacopo Carosella, clarinetto, Umberto Tricca, chitarra elettrica, Omar Cecchi, vibrafono. ‘Nausicaa’ di Antonino Giccone è caratterizzato da una vasta varietà timbrica, e segue le suggestioni delle esotiche ambientazioni omeriche. In particolare, la musica racconta l'incontro di Ulisse con Nausicaa, contornando la velata speranza e attesa da parte di lei, il combattimento interiore da parte di lui e l'addio ‘indolore’ fra i due. L’ensemble è composto da Nana Terashita, soprano, Lorenzo Sanna, flauto, Dusan Mamula, clarinetto, Carmine Natale, tromba, Andrea Soldani, trombone, Leopoldo Giachetti, chitarra, Niccolò Cantara, pianoforte, Beatrice Facchini, celesta, Li Chunmeng, organo, Martina Bellesi, violoncello, Matteo Belli, direttore.

Oltre a ‘Think my cat's going crazy’ di Giovanni Pontoni, composizione interpretata da Kazuyo Ikeda, violino, Dusan Mamula, clarinetto , Martina Bellesi, violoncello, Giovanni Fabiani, pianoforte, e ‘Felicità’ di Francesca Caponi, che prende il nome dalla poesia di Magda Ceccarelli De Grada (Ieri all’improvviso venne a trovarmi la felicità), interpretata dall’ensemble composto da Nana Terashita, soprano, Nevena Majadevac, oboe, Irene Betti, arpa, Beatrice Facchini,  celesta, Seonmi Kim, pianoforte, Martina Bellesi, violoncello, chiusura della sestina con ‘L'accenno..’ di Emilio Pischedda: è una breve composizione vocale da camera basata sulla poesia ‘L'accenno di un canto primaverile’ di Blok. La struttura formale e espressiva è costruita su chiari riferimenti testuali e affidata principalmente a voce e pianoforte; oboe e clarinetto completano la composizione con brevi interventi e effetti coloristici che rimandano a precise situazioni poetiche. Ad interpretarla saranno Luiza Damyanova, soprano, Nevena Majadevac, oboe, Iacopo Carosella, clarinetto, Beatrice Facchini,  pianoforte, Matteo Belli, direttore.

Dice il curatore Luciano Garosi: ‘Come ogni anno gli studenti compositori, selezionati dai loro maestri, lavorano spalla a spalla con gli strumentisti che compongono l’Ensemble. Costruiscono così i loro nuovi pezzi ed hanno l’occasione di sperimentare le vie che li porteranno a definire il proprio linguaggio e ad affinare i propri mezzi espressivi. Questa collaborazione e questo confronto danno dei risultati entusiasmanti: un desiderio reciproco di conoscenza e di approfondimento delle rispettive competenze, quelle degli autori e degli esecutori, nella consapevolezza  comune della complementarietà dei ruoli di  ciascuno. I giovani compositori, inoltre, avranno modo di raccogliere l’eredità lasciata dai maestri del ‘900, proseguendo idealmente la loro opera, frequentando e scrivendo nello stesso luogo, il Conservatorio di Firenze, che fu allora la loro casa, così come oggi lo è per loro’.

Ingresso libero. Per ulteriori informazioni www.conservatorio.firenze.it