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venerdì 19 aprile 2024

''Parco Danza Firenze Estate'', performance di danza presso il Museo del Novecento

19-09-2014

Nell’ambito dell’Estate fiorentina 2014, Compagnia Opus Ballet e VersiliaDanza propongono due interventi performativi di DANZAvenerdì 19 e sabato  20 settembre 2014 rispettivamente alle ore 21.15 e alle ore 19.30, nella magnifica cornice del Museo Novecento di Firenze (piazza Santa Maria Novella, 10).

Parco Danza Firenze Estate, propone la valorizzazione della cultura contemporanea attraverso le arti performative, puntando su un “luogo nuovo” della città che, per motivi diversi, offre l’opportunità straordinaria di aprire a un nuovo orizzonte di dialogo e scoperta del patrimonio artistico e culturale nella “città (del) presente”.

CLAK-Teatro Contagi / Versiliadanza
Direzione artistica di Angela Torriani Evangelisti
ZONA INTERATTIVA#∞
di e con Chiara Cinquini, Chiara Innocenti, Leonardo Diana, Andrea Serrapiglio, Luca Serrapiglio
Il lavoro nasce nel 2013 quale naturale continuità della ricerca di Versiliadanza, già in atto dal 2009, con il progetto, per spazi non tradizionali, Visions – Intorno a una visione futurista tra l’interazione dei diversi linguaggi espressivi della scena contemporanea: danza, musica, video, luci e nuove tecnologie. Zona Interattiva è un progetto di ricerca coreografica e musicale che scardina il rapporto tra le due arti attraverso un nuovo senso contemporaneo d’interazione creativa. E’, infatti, proprio da questa volontà di ricerca che nasce il collettivo Clak, formato non solo da coreografi e danzatori, ma anche da due musicisti. Il progetto è un work-in-progress dove non si ravvisano spettacoli “finiti”, bensì tappe di un viaggio di cui si conosce l’inizio, ma non la fine.  Un viaggio destinato a non esaurirsi fintantoché ci saranno energie sufficienti per continuare a interrogarsi sulla natura della da nza, sul movimento nello spazio e nel tempo, sulla coreografia, sull’uso della tecnologia, sul rapporto con le altre arti. Un viaggio alla ricerca di una risposta a un problema di tuttora vitale importanza per l’arte del movimento: il rapporto con la musica.

Spingendosi al limite, grazie all’uso delle moderne tecnologie, Clak ha sviluppato il concetto utilizzato dall’inventore sovietico Lev Theremin quando concepì nei primi anni del novecento il Theremin, il primo strumento musicale suonato senza contatto diretto, ma solo con il movimento delle mani nello spazio. Il collettivo ha creato strumenti tecnologici, studiati appositamente dai due musicisti, che utilizzano il sensore di profondità “Kinect” della Microsoft per creare suoni e musica grazie all’utilizzo di sofisticati software. Grazie a questo sensore è possibile, infatti, fare una mappatura completa del corpo, e utilizzare di conseguenza i dati ricevuti da ogni singola articolazione, come una manopola o un fader di un controller, un tasto di un pianoforte, una sequenza di accordi. Il danzatore si fa controller umano, che genera musica senza più il bisogno di toccare fisicamente un mixer o una tastier a. L’aria e il riferimento del corpo in base allo spazio faranno da tramite con i programmi del computer. Gli strumenti tecnologici permettono un diretto e intuitivo rapporto tra suono e movimento: suonare è comporre allo stesso tempo una partitura corporea, una danza. Lo spettatore sarà incantato da corpi che “suonano” l’aria. I danzatori in movimento generano la loro stessa musica. Completa il progetto una scrittura coreografica d’impronta surrealista,  frutto di una ricerca non tradizionale, fatta di continua costruzione e decostruzione del corpo, fatto di angoli e linee, quale proiezione immaginifica. Un’indagine sulla complessa identità del corpo danzante: un corpo nient’affatto scontato, ben lungi dall’essere riducibile alla riproposizione di schemi tecnici o poetici prestabiliti. Il corpo, posto in una sorta d’assenza musicale, riesce a far nascere da se’ qualcosa di nuovo. Un silenzio da cui tutto nasce: mov imento e suono. Rifacendosi agli happenings degli anni sessanta newyorkesi, i quadri del progetto nascono anche dall’esigenza di un più profondo legame con l’ambiente esterno e le risonanze interiori che esso suscita. In questo modo si recupera una relazione consapevole ed evocativa con la natura e con l’architettura urbana a supporto del processo creativo e della produzione artistica. Lo spettacolo è dunque il risultato dell’interagire degli artisti con lo spazio che li circonda e può essere rappresentato sia in spazi tradizionali come i teatri, ma anche in spazi urbani, all’interno di hangar, palestre, musei, gallerie d’arte e scuole.

Zona Interattiva è un progetto in divenire che è stato presentato, in diverse versioni, presso lo spazio I MACELLI – Teatro In Movimento di Certaldo (FI), a Cascina Valdapozzo Festival Valdapozzo Spettacolare (AL), al Festival Fabbrica Europa di Firenze, al Parco Danza Villa Strozzi– Perimetri abitati sulla contemporaneità Firenze; ed ha vinto iI secondo PREMIO Ex-AEQUO del CONCORSO COREOGRAFICO DANZ’è – Festival ORIENTE OCCIDENTE ROVERETO 2013 e all’interno della stagione teatrale 2013/2014 del Teatro Cantiere Florida, Firenze.
Compagnia Opus Ballet

Direzione artistica di Rosanna Brocanello
IPERURANIO
(CREAZIONE ORIGINALE – PRIMA ASSOLUTA)
Coreografie Samuele Cardini
Con Jari Boldrini, Barbara Boscaino, Samuele Cardini, Noemi Dalla Vecchia, Lorenzo Di Rocco, Roberto Doveri, Gioia Martinelli, Aurelie Mounier
La giusta maniera di procedere da sé o di essere condotti da un altro nelle cose d’amore è questa: prendendo le mosse dalle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di più, come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza che è conoscenza di null’altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sé.(5). Platone

Ispirato al FEDRO di Platone, Iperuranio è un viaggio nell’immaginario, attraverso un incontro di menti, tra un’anima giovane ed una matura. I due personaggi danzano raccontando se stessi, attraverso il dialogo, la parola tradotta in gesto e l’osservazione: aspirano all’unità, alla bellezza, all’Iperuranio, luogo metafisico oltre la volta celeste, atemporale, dove solo lo spirito può risiedere. I discorsi narrati attraverso il corpo dei due personaggi vengono intervallati da quadri raffiguranti figure mitologiche, che traghettano i due in un mondo ancora più astratto, distaccato dalla realtà.

Il progetto, nato come un duetto, si sviluppa in un lavoro coreografico site-specific che abiterà il chiostro (con le sue spaziali geometrie) del Museo Novecento e la terrazza che vi si affaccia, stimolando ulteriormente la performance coreografica e lo sguardo dello spettatore attraverso una duplice prospettiva: una “aerea” e una “terrena”.

Iperuranio è una creazione originale. Una inedita produzione site-specific della Compagnia Opus Ballet, per il Museo Novecento, realizzata con il sostegno della Regione Toscana e il Comune di Firenze.

Ingresso libero. Per ulteriori informazioni: info@opusballet.itwww.opusballet.it