Lunedì 20 Ottobre si è celebrato il secondo compleanno della biblioteca Mario Luzi di Firenze, occasione nella quale ricorreva anche il centenario dalla nascita del grande poeta fiorentino. Erano presenti, tra gli altri, il Sindaco di Firenze Dario Nardella, il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi e la Direttrice del Gabinetto Vieusseux Gloria Manghetti.
Il Sindaco ha dichiarato: "Siamo fieri e grati di avere nella nostra storia la creatività di Luzi" il quale "richiama il patrimonio moderno della città" e quindi è giusto tramite tra il passato e il futuro da costruire. Infatti Nardella ha ricordato il progetto di riqualifica dell'ex campeggio di Piazzale Michelangelo, da trasformare in giardino per la città, e la volontà di intitolarlo a Luzi, oppure l'intenzione di chiamare con il suo nome la prima scuola della città metropolitana di Firenze, che dovrebbe sorgere a Sesto Fiorentino: tutti atti di valore simbolico con cui si vuol far "rimanere vivo il clima culturale fiorentino". Il desiderio è quello di mantenere la città ricca, vivace, un luogo dove far nascere nuove creatività oltre a celebrare quelle del passato: per fare questo il Sindaco promette di investire sulla scuola e sulla cultura; "saranno mesi difficili ma dobbiamo tenere duro".
Gloria Manghetti ha elogiato il valore dell'aver aperto una biblioteca a nome di Mario Luzi nel quartiere dove ha vissuto, una biblioteca dedicata a persone di tutte le età. Il Gabinetto Vieusseux era presente in quanto ha ceduto, come icona, un ritratto del poeta realizzato da Adriana Pincherle, sua grande amica. Lo stile con cui è stato realizzato il dipinto, fa notare la Manghetti, evidenza lo stretto legame tra i due e quindi mette bene in risalto "l'amicizia come tramite per la conoscenza", che simbolicamente è ciò che vuole perseguire la Biblioteca Luzi: essere luogo di incontro e scambio culturale. La Direttrice ha inoltre rivolto un augurio affinché questo ponte che si è andato a creare tra la Biblioteca e il Gabinetto Vieusseux possa dar vita a nuove occasioni culturali.


Fiammetta Pibiri