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sabato 20 aprile 2024

''La Guerra dei Nostri Nonni'' di Aldo Cazzullo: documenti, storie e testimonianze inedite

28-10-2014
"Tante micro-storie a comporre una delle più cruente macro-storie del ventesimo secolo", così il sindaco Dario Nardella ha commentato il libro "La guerra dei nostri nonni" di Aldo Cazzullo, presentato lunedì 27 ottobre in Palazzo Vecchio.
Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, La guerra dei nostri nonni conduce nell'abisso del dolore di persone "semplici", individui strappati dalla loro quotidianità per combattere una guerra sconosciuta, spesso su terre lontane da quelle di appartenenza.
Il libro, nonostante le tante storie tragiche che raccontano la paura del fuoco nemico ma anche di quello amico, come il soldato fucilato per non aver smesso di fumare la pipa al passaggio del suo generale, si inserisce in un contesto sociale, facendo risaltare come la Grande Guerra, sia stata il primo grande test di unità dopo il 1861; l'Italia poteva essere spazzata via ma dimostrò di non essere più solo "un nome geografico", ma di essere diventata una nazione.
La Prima Guerra Mondiale rappresenta l'inizio della libertà per le donne, che dimostrano in assenza dei mariti, impegnati sul fronte,  di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare, ecc..
"Questo libro è un grande insegnamento per l'attualità", queste le parole dell'europarlamentare Simona Bonafè che ha poi sostenuto la centralità e l'importanza dell'Europa in questo settantennio di pace.
Momenti di grande lirismo durante le interpretazioni, di Daniele Biagini e Mario Pietramala della Compagnia del Teatro della Pergola, di alcune lettere e discorsi contenuti nel testo di Cazzullo; gli attori con la loro forza espressiva hanno raccontato momenti angosciosi del '15-'18, come il dramma delle donne venete e friulane violentate dagli invasori e costrette al rientro dei mariti, a nascondere quelli che erano pur sempre loro figli.
"Dovere morale, nei confronti dei nostri nonni ma soprattutto di quei 650mila che nonni non sono potuti diventare, è di non arrendersi mai e di tenere alto il ricordo di quegli anni tragici, per evitare che si possano ripetere in generazioni che non hanno conosciuto il dolore e la violenza di quei giorni." Aldo Cazzullo  

Davide Del Deo