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giovedì 28 marzo 2024

Uno studio da “Il ballo”, romanzo breve di Irène Némirovsky a San Salvi

27-11-2014

Sul tema "Padri e figli" i Chille della Balanza a San Salvi hanno scelto due punti di riferimento: Ivan Turgenev e il suo "Padri e figli" (un lungo percorso di laboratorio condurrà ad una messinscena che aprirà l’Estate a San Salvi 2015) e soprattutto Irène Némirovsky.  Proprio con un’opera dell’autrice di Suite francese prenderà il via la prossima stagione. Con la scrittura scenica di Sissi Abbondanza, i Chille de la balanza presentano uno studio da “Il ballo”, romanzo breve di Irène Némirovsky: in scena in prima nazionale da giovedì 27 a domenica 30 novembre alle ore 21 e 15.

Abbondanza, impegnata anche come attrice nel ruolo della madre Rosine, affronta il rapporto madre-figlia che, oltre ai semplici discorsi sull'istinto materno, spesso è sommerso dal dolore ed è privo di tutti quei sentimenti che invece dovrebbero alimentare questa relazione: amore, affetto, sostegno, tenerezza

“Il ballo” fu scritto nel 1928 e pubblicato nel 1930 da una Némirovsky venticinquenne ma già molto conosciuta per il trionfo editoriale di David Golder; una donna che si affacciava alla scena della brillante vita mondana di Parigi, dopo le peripezie della fuga dalla Russia bolscevica. Erano gli Anni ruggenti, di li a poco sarebbe arrivata, nel 1929, la Grande depressione: evidente ma non unica analogia con i nostri giorni.

“Il ballo” racconta la storia di una giovane ragazza, Antoinette Kampf, interpretata da Irene Montagnani, che vive con i suoi genitori in un lussuoso appartamento di Parigi. Non è sempre stato così, il padre (nel ruolo Vincenzo De Caro) ha dovuto lavorare sodo per accumulare una fortuna. La sua determinazione e mancanza di scrupoli lo hanno portato al successo. La ragazzina ha quattordici anni. Non è più una bambina ma non è ancora una donna. Ha un rapporto difficile con la madre, che a sua volta ha avuto un passato piuttosto burrascoso, e – come il marito – è altrettanto determinata a farsi accettare dall’alta società parigina. A questo scopo i Kampf invitano tutta la “gente che conta” ad un grande ballo che si terrà nella loro casa. Vengono stampati e inviati (dovrebbe portarli proprio Antoinette), centinaia di inviti. Ma alla festa si presenta solo una persona: la maestra di pianoforte della ragazza (Roxana Iftime). Cos’è accaduto?

Abbondanza ci invita a scoprirlo, immergendoci in uno spazio scenico singolare. Gli spettatori sono ai lati di uno spazio che mostra due stanze dell’appartamento dei Kampf; vivono in prima persona i litigi, i non sense, le apparenze, i sorrisi che mal celano l’incombere di una tragedia. Una bella prova d’attore (Abbondanza, De Caro, Montagnani e Iftime) per rimandare le intense emozioni di questo testo fortemente autobiografico, come spesso per la Némirovsky, e che al suo apparire fu subito trasposto in teatro e cinema, alimentando discussioni e dibattiti a non finire.

Di particolare rilievo e da sottolineare i costumi di Katarzyna Pobudkiewicz, la creazione video di Paolo Lauri, le luci e il suono di Martino Lega. Ingresso 8 euro, posti limitatissimi con prenotazione obbligatoria.

Per informazioni: www.chille.it