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venerdì 19 aprile 2024

''Libri e librerie'', incontro con Gianrico Carofiglio al Saloncino del Teatro della Pergola

05-03-2015

Gianrico Carofiglio, da subito aderente alla campagna “Libreria Bene Comune” lanciata dalla Libreria dei Lettori a sostegno delle librerie indipendenti, parlerà giovedì 5 marzo, ore 17.30, nel Saloncino del Teatro della Pergola, a ingresso libero, della presenza dei libri e delle librerie nella sua opera e dialogherà con lettrici e lettori partendo dal suo ultimo romanzo, La regola dell’equilibrio (Einaudi, 2104), in cui torna protagonista, dopo 4 anni, l’avvocato Guido Guerrieri.
Moderano l'incontro: Gennaro Capuano (Libreria dei Lettori) e Riccardo Ventrella (Teatro della Pergola).

Nel 1994 in Toscana c’erano circa 350 librerie. Oggi sono diventate meno della metà e le cosiddette ‘indipendenti’ non arrivano a 100. La domanda, ormai minacciosamente ineludibile, è: “c’è ancora un futuro per il libro e per le librerie?”. La questione è aperta, tra il dibattito sul reale peso degli e-book e appelli ai rischi di monopolio dei colossi della vendita on-line. E si è arricchita in questi giorni di preoccupazioni per i rischi di concentrazioni anomale (la ventilata fusione Mondadori-RCS), ma anche di speranze (il forte rilancio delle librerie indipendenti che negli Stati Uniti stanno dimostrando di reggere meglio la crisi di catene e megastore). La Libreria dei Lettori, insieme all’associazione Pagine & Costole, questi segnali positivi li ha raccolti con la campagna “Libreria Bene Comune” lanciata nell’ottobre scorso. Il manifesto di “fiducia” nel futuro delle librerie è stato apprezzato e condiviso da tantissime persone, semplici lettori, ma anche scrittori di chiara fama come Gianrico Carofiglio. Nel Saloncino del Teatro della Pergola, giovedì 5 marzo, ore 17.30, ingresso libero, l’autore dialogherà con Gennaro Capuano (Libreria dei Lettori) e Riccardo Ventrella (Teatro della Pergola) della sua attività di scrittore, di quanto i libri e le librerie lo abbiano influenzato e di come le piccole librerie possano diventare luoghi di relazione e socialità diffusa. Tutto a partire dal suo ultimo romanzo, La regola dell’equilibrio (Einaudi, 2104), con cui Carofiglio riporta in azione il famoso avvocato Guido Guerrieri, personaggio che gli ha dato la notorietà, con un caso che intreccia magistratura e corruzione. Esempio realizzato e combattivo di “Libreria Bene Comune” è la Libreria dei Lettori, inaugurata il 3 ottobre 2013 insieme alla nuova platea del Teatro della Pergola, e che offre una ragionata selezione di libri nei settori della letteratura, della saggistica, della poesia, dello spettacolo, dell’infanzia, della enogastronomia, insieme a una buona scelta di novità, con una particolare attenzione agli editori indipendenti e di qualità (apertura dal martedì al sabato, dalle 11 alle 21, e la domenica, dalle 15 alle 21).

L’incontro sarà quindi una specie di ‘festa’ per dare ancora maggiore ‘impulso’ al progetto “Libreria Bene Comune”: chi ancora non lo ha fatto potrà sottoscrivere le proposte avanzate dalla Libreria dei Lettori, insieme all’associazione Pagine & Costole. Finora, le tre petizioni correlate indirizzate a Regione Toscana, Comune di Firenze, Presidenza del Quartiere 1, perché condividano, con azioni concrete e semplici da realizzare, l’idea e la pratica di “Libreria Bene Comune”, sono state firmate da circa 6.000 fra lettrici e lettori. Alla Regione si chiede l’istituzione di un albo per le librerie indipendenti, prestiti agevolati per i giovani imprenditori e sgravi fiscali. Al Comune di Firenze e al Quartiere 1, invece, di farsi promotori di manifestazioni e di eventi per il libro. La consegna delle firme è prevista per fine marzo.

E un ‘incoraggiamento’ è arrivato anche da Gianrico Carofiglio, che ha partecipato alla causa “Libreria Bene Comune” un suo breve testo, Il mio posto sono le librerie, ripescato nella memoria, su come è nata la sua passione per i libri.

"Il mio posto sono le librerie" di Gianrico Carofiglio
“Avevo nove anni quando un cugino di mio padre aprì una piccola, bellissima libreria vicina a casa. Certi pomeriggi d’inverno, se finivo presto di studiare, avevo il permesso di andare da solo in quella libreria – Rinascita, si chiamava – dove il cugino di papà mi lasciava leggere tutti i libri che volevo. Giravo fra gli scaffali per una decina di minuti, poi prendevo due o tre libri e andavo a sedermi vicino alla cassa dove li sfogliavo e finalmente sceglievo quello che avrei letto quel pomeriggio. Franco – il libraio – era un uomo piccolo, dall’aria mite, sorridente ma con una piega amara, come un presagio. Quando non c’erano clienti chiacchierava con me, di libri e altre cose, trattandomi come un adulto. Ogni volta, mi offriva, facendola portare dal bar lì vicino, una tazza di cioccolata calda. Poche volte, nella mia vita, mi sono sentito così perfettamente al mio posto come in quei pomeriggi d’inverno. Tutto finì quando la libreria dovette chiudere dopo aver subito un attentato incendiario da parte di una banda di fanatici neofascisti, cui non piacevano le idee politiche del libraio. Ai fascisti e a i nazisti è sempre piaciuto dare fuoco ai libri.
Credo sia il ricordo di quei pomeriggi d’inverno e di quella sensazione perfetta, che mi porta a entrare in una libreria ogni volta che ci passo davanti; nella mia città o in qualsiasi posto in giro per il mondo. Entro in libreria, comincio a sfogliare i libri per scegliere quello che comprerò (ne compro sempre uno) e il ritmo, spesso assurdo, dell’esistenza riprende in un attimo una dimensione più umana. E io mi sento al mio posto, semplicemente.”

"Libro e teatro" di Riccardo Ventrella
Il mercato del libro ha subito negli ultimi anni tali e tante mutazioni da non riconoscerlo nemmeno più: oggi consumiamo libri (pochi, almeno in Italia) in maniere totalmente diverse rispetto al passato. Libro e teatro hanno acquistato almeno un punto in contatto in questi tempi difficili: sono espressioni di una voglia di partecipazione, di condivisione, di espressione di sentimenti. E non tutti gli acquisti di libri e teatro sono uguali. Per questo due anni fa abbiamo deciso di partecipare al dibattito sulla salvaguardia delle piccole librerie promuovendo l’apertura di una di esse nei locali della Pergola, perché questa voglia di partecipazione che libri e teatro lascia emergere fosse concentrata in un solo luogo. Non siamo tra gli apocalittici che vedono nel libro digitale o nelle grandi catene di vendita nemici mortali di una coscienziosa fruizione dell’editoria. Ogni tempo porta con sé modi diversi di accostarsi ai prodotti della cultura. Crediamo anche che prendere un volume da uno scaffale in un luogo protetto, che si rivolge direttamente a chi vi entra, sia importante. Così facciamo teatro, così vediamo il rapporto con i libri.