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sabato 20 aprile 2024

Le Sale dei Primitivi negli Uffizi riaprono con una nuova luce

21-04-2015
Dopo la conclusione dei lavori di restauro e di innovazione degli impianti, riaprono al pubblico, martedì 21 Aprile, le sale dei "Primitivi" della Galleria degli Uffizi. Si tratta di cinque ambienti, collocati al secondo piano dell'edificio vasariano, che furono realizzati nel 1954 grazie alla collaborazione di tre architetti, Michelucci, Scarpa e Gardella; nacquero dal loro estro, dei locali destinati a diventare esempi di moderna museografia riconosciuti in tutto il mondo. E così il loro studio dai libri di storia per nove mesi si è svolto sul campo, coinvolgendo addetti ai lavori e ditte sia interne che esterne al complesso museale fiorentino. Personale qualificato ha dunque lavorato per restituire agli occhi di tutti i turisti sia le opere già presenti, come quelle di Simone Martini e Lorenzo Monaco, ma anche 14 inedite, tra le quali "La Crocifissione" di Niccolò di Pietro Gerini e "l' Ascensione di Cristo" di Neri di Bicci, che provengono da vari depositi e che per la prima volta trovano la loro giusta dimensione. I complessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati seguendo il progetto iniziale del 1956, hanno interessato una pluralità di aspetti: l'impianto di areazione, quello tecnologico e l'illuminazione. I primi due sono stati implementati e rinnovati mentre il terzo è stato completamente ripensato mixando sia la sorgente luminosa diretta che quella indiretta. Davanti a voi trovete dunque degli ambienti dove il bianco dei muri contrasta con il dorato presente nelle pale e nei quadri, una differenza cromatica accentuata proprio grazie all'impiego di un impianto d'illuminazione di ultima generazioni; led che non disturbano lo sgardo ma diversamente aiutano lo spettatore ad entrare nelle opere senza tuttavia alterarne il significato. Nelle sale 5, 6, 7, alcune pareti sono state dipinte di verde, un colore che nell'iconografia classica connota l'epoca rinascimentale e che segna il ponte di collegamento con i progetti futuri che interesseranno il '400.
Il lavoro di gruppo si è tuttavia scontrato con una grande criticità: chiudere le sale ma rendere i dipinti fruibili. Infatti moltissimi capolavori sono stati spostati mentre tre, opera di Giotto, Cimabue e Monaco, a causa delle loro grandi dimensioni, monitorati e messi in sicurezza grazie a climabox blindati.
"Provo una gratitudine infinita- ha dichiarato Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze, durante l'inaugurazione- per un lavoro durato nove mesi. La prima parola che mi viene in mente è filologia. Una compagna che rende unico il lavoro degli storici. Altra parola che mi viene in mente è la cura, un valore che non si vede ma rende unico il lavoro di chi opera in questo Museo. In fondo a tutto vedo Firenze, ecco perchè sono qui, perchè quelle sale parlano di questa Città".
La riapertura delle sale dei Primitivi è il secondo importante passo per la realizzazione dei "Nuovi Uffizi", un progetto nato grazie a finanziamenti interni ed esterni per implementare le opere, stare al passo con i tempi e potenziare le possibilità di un Museo che porta in alto i colori toscani nel mondo.

Per avere maggiori informazioni: www.polomuseale.firenze.it  

Martina Viviani