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venerdì 19 aprile 2024

''Plastic Shapes''. La natura raccontata attraverso materiali sintetici

19-09-2015

"Ricercare forme organiche in un materiale artificiale". Questo afferma Francesca Pasquali, classe 1980, all'inaugurazione della sua mostra "Plastic Shapes". Ma facciamo un passo indietro.
Quest'originale creativa bolognese, dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia la sua ricerca artistica sperimentando forme che siano realizzate con materiali di recupero. Appartengano questi alla nostra quotidianità o al mondo industriale non è importante, ciò che conta è ridare vita a oggetti altrimenti destinati all'oblio. L'influenza dell'Arte Povera c'è e si sente, ma la Pasquali sceglie un filo conduttore che rende le sue opere innovative: la natura.

Per i primi "esperimenti" sceglie di utilizzare la gomma piuma; i risultati non sono da buttare, ma ben presto si rende conto che ha bisogno di materiali meno deperibili. A questo punto il salto di qualità: iniziano le sperimentazioni con le cannucce, l'oggetto che più caratterizza il suo lavoro di scultrice. La Pasquali si accorge che questi banali tubicini di plastica possiedono un forte cinetismo, e che è possibile quindi sfruttare la luce per traformare un'opera bidimensionale in una tridimensionale. In parole povere, muovendosi davanti all'opera questa si trasforma grazie ai giochi di ombre creati dalla fonte luminosa. Si accentua così la sua attenzione verso il movimento.
Ma torniamo al filo conduttore della sua carriera artistica. Dopo aver realizzato uno dei primi "Straws shapes", la nostra artista si trova a scoprire dei significati organici nell'estrema regolarità dell'opera, nell'armonia che caratterizza anche - e soprattutto - gli schemi creati dalla natura. Forse, come afferma lei stessa, questi significati li aveva già dentro di sé; fatto sta che l'utilizzo di materiali sintetici, in contrapposizione ad una tematica estremamenti vitale, acquista ora un nuovo e più profondo significato. È così che nascono peculiari opere d'arte in cui è possibile vedere bozzoli di insetti, alveari, coleotteri al microscopio, ma anche fondali marini e superfici lunari. Insomma, tutto dipende dall'occhio di chi guarda.

Alla mostra organizzata da Tornabuoni Arte Contemporary Art, aperta dal 19 settembre al 19 novembre, la Pasquali presenta numerose opere realizzate ad hoc per l'occasione. Non vi capiterà mai di vedere due volte la stessa opera: secondo quest'artista l'ambiente - e quindi il luogo dell'esposizione - gioca un ruolo fondamentale nel processo di creazione dell'opera. Solo dopo aver studiato il luogo si può procedere alla progettazione, che curiosamente inizia con delle annotazioni scritte.  Strada facendo, il progetto prende forma con un certo grado di improvvisazione: modifiche e correzioni sono parte integrante del processo creativo della Pasquali.
I lavori presentati appartengono a diversi "cicli", se così possiamo chiamarli, che si caratterizzano per il diverso materiale utilizzato. Naturalmente sono tutti accomunati da quella organicità che abbiamo detto essere il tema di fondo della Pasquali, ma non è finita qui; infatti, le opere nel complesso creano un percorso multisensoriale e interattivo. Quest'interattività viene portata all'estremo con 39000 Light Straws, installazione realizzata in collaborazione con Carlotta Piccinini e Andrea Familiari: un sensore trasforma i movimenti del pubblico in fasci luminosi proiettati su uno schermo, creando un'opera in continuo mutamento. Altra opera fortemente interattiva è Driing, presentata per la prima volta nel 2013 al MAR di Ravenna: centinaia di campanelli (cuciti a mano!), sempre grazie all'utilizzo di un sensore, vibrano più o meno forte in base alla vicnanza del fruitore. In entrambi i casi il pubblico smette di essere un fruitore passivo, quasi diventando lui stesso un artista.
A causa dello spazio ridotto a disposizione, in questa mostra non sarà possible vedere opere di dimensioni grandissime - fatta eccezione di uno "Straws shapes" con un estensione notevole. È un peccato, perchè secondo il mio giudizio - e anche secondo quello dell'artista - la dimensione svolge un ruolo importante nel coinvolgimento del pubblico. Ciò non toglie che ognuna di queste opere riesce comunque a suscitare una reazione nel pubblico: positiva o negativa che sia, è impossibile rimanere indifferenti davanti ai lavori di quest'innovativa artista bolognese.

Plastic Shapes si tiene alla sede di Tornabuoni Arte Contemporary Art (Via Maggio, 58r).
La mostra, a ingresso libero, è visitabile da sabato 19 settembre a giovedì 19 novembre durante i seguenti orari: lunedì 15 - 19.30; dal martedì al venerdì 10.30 – 13 / 15 – 19.30; sabato 10.30 – 13 / 14 – 19.

Per maggiori informazioni: www.tornabuoniarte.it

Elettra Rizzotti